Antonio Conte preferisce parlare di uomini e non di soldi. Anche se poi le domande sono soprattutto sul suo ingaggio che per la prima volta è da club anche in Nazionale. Di milioni euro il nuovo ct ne avrà tanti anche dalla Figc e dalla Puma, degli altri non sa ancora quanti ne troverà nel nostro campionato. E questo sembra il suo più grande problema. Se l'ex allenatore della Juve, per vincere in Europa, al presidente Agnelli chiedeva i top player, per ravvivare l'azzurro spento dal mondiale ora cerca grandi persone. E' la grande differenza saltando da Vinovo a Coverciano. In 35 giorni cambia idea al momento di costruire il gruppo.
INFORMATO SUI FATTI
Chissà che gli avranno raccontato Buffon, Barzagli, Chiellini, Bonucci, Pirlo e Marchisio al ritorno dal Brasile.
ALLENATORE E NON CT
Il resto è Conte. Che si presenta con concetti semplici: squadra con la maiuscola, talento a disposizone del gruppo, nessuna convocazione scontata e nessuna ingerenza dagli sponsor sui giocatori da chiamare, mentalità vincente e ansia positiva da chiamata. Niente di nuovo per chi conosce la sua carriera. Dalla gavetta in su, sempre lui. Aggressivo e concentrato, senza mai staccare la spina. E senza rischiare black out agonistici. Da calciatore prima e da tecnico poi. Serio e professionista, avverte che dando tutto se stesso sarà brutto per gli altri (giocatori e dirigenti) non comportarsi come lui. Che, a proposito di comportamenti, non dimentica Scommessopoli. Nemmeno gli altri, però.