Atletica, fantastico Barshin
a Roma vola a 2.41nell'alto

Atletica, fantastico Barshin a Roma vola a 2.41nell'alto
di Carlo Santi
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Giovedì 5 Giugno 2014, 23:07 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 00:32
Il Golden Gala, quarta tappa della Diamond League, quest’anno orfano di Usain Bolt, ha cercato nella gara dell’alto la grande emozione. Ai protagonisti della prova, a Bondarenko, Barshin e Ukhov, si chiedeva di cancellare dall’albo dei record il 2.45 di Javier Sotomayor. L’impresa non riuscita ma le emozioni allo stadio Olimpico - trentamila spettatori presenti - non sono mancate. Mutaz Essa Barshin e Bohdan Bondarenko hanno accarezzato il cielo di Roma mentre Justin Gatlin ha acceso il finale del meeting con la sua volata vincente nei 100 metri.

Barshin e Bondarenko non sono riusciti a scalzare il 2.45 di Sotomayor; entrambi hanno sfiorato i 2.43 ma a prendersi il successo del Golden Gala Memorial Pietro Mennea - e il primato asiatico e del suolo italiano, quindi anche dello stadio - è stato, con 2.41, Barshin. Ventitrè anni, Barshin che è nato a Doha 23, mamma del Sudan, ha sfidato fino all’ultimo balzo l’ucraino Bondarenko che dopo il salto a 2.34 (misura che lo ha posto in seconda posizione) ha rinviato continuamente il ritorno in pedana. Ma Bohdan è abituato a questa tattica.

Rimasti loro due a giocarsi il successo dopo l’uscita di Ukhov che ha fallito 2.34, Barshin ha messo la vittoria al sicuro con 2.37 e, libero di volare, ha chiesto i 2.41. Gran balzo il primo, a dimostrazione che i 2.45 hanno i giorni contati. Bondarenko invece non si è tolto la tuta: ha atteso le mosse del rivale, lo ha controllato tornando in pedana solo per i 2.43. Fin lì, Bodan aveva fatto la miseria di tre salti. E la misura che sperava di realizzare, che sarebbe stato il record euroepeo, l’ha fallita sempre di un soffio.Anche Barshin, che ieri nella sua gara ha effettuato in tutto 11 balzi, ha fatto vedere di essere pronto per il gran botto. «Il record arriverà presto», ha esclamato Mutaz Essa.Questione di tempo in una stagione, questa, che sembra essere all’insegna dei balzi mentre si attende il rientro di Bolt, l’uomo che si identifica nell’atletica e adesso ai box.

Abbiamo detto di Gatlin. Un anno Justin fa aveva battuto Bolt. stasera Gatlin ha continuato la striscia vincente nei 100 romani. Gran partenza del campione olimpico di Atene 2004 (e bronzo a Londra 2012), sempre al comando ha battuto tutti con 9.91 confermndo il suo buon momento che lo ha visto, due settimane fa, correre in 9.87 a Pechino.Secondo posto per il giamiacano Nesta Carter con 10.02. Male invece la donna-sprint del 2013. La giamaicanca Shelly-Ann Fraser-Pryce ha passeggiato, per non dire non ha mai corso, nei 100 chiudendo ottava in 11.19 (ha vinto la statunitense Tori Bowie con 11.05).

Eccoci a Howe. Assente da molto tempo dalle grandi competizioni, Andrew si è inchinato sui blocchi dei 200 metri. Corsia esterna per lui per non avere pressione, per non doversi affannare a recuperare sugli avversari, Howe ha chiuso al settimo posto con 20.81. Ha corso con troppa frequenza la curva, è stato bravo tra i 100 e i 150 metri corsi benissimo prima di cedere nel finale ma in una serata dove il vincitore Alonso Edwars, uomo da 19.81, ha chiuso in 20.19 e il francese Lemaitre, che vanta 19.80, è stato secondo con 20.24, non deve essere deluso anche se il reatino non ha preso bene la sua performance.

Effervescente il mezzofondo anche e non ancora ai livelli del passato romano. I 1500 metri che hanno visto lo sprint nell’ultimo rettilineo del keniano Silas Kiplagat (3:30.44) che ha scavalcato l’atteso Kiprop (finito terzo) e il gibutiano Souleiman che già assaporava la vittoria. Nelle siepi, un piatto forte nella storia del Golden Gala, il primo posto è andato al keniano Birech con 8:06.20, con l’azzurro Floriani tredicesimo con 8:26.34.

Bella la gara del salto triplo. A vincere è stato lo statunitense Clay (17.14) davanti al connazionale Taylor (17.11) e al giovane cubano Martinez che ha saltato di più della sua età (17 anni) con 17.07. Quarto l’intramontabile Fabrizio Donato (16.89) e settimo Daniele Greco (16.84).

Buona prestazione negli 800 metri per Giordano Benedetti che ha reagito bene nel finale. Il finanziere ha chiuso in ottava posizione con 1:45.99. A vincere è stato l’etiope Mohammed Ama con 1:44.24 davanti dal sudanese Kaki, 1:44.57.

Valerie Adams non conosce rivali. La pesista neozelandese due volte campionessa olimpica ha superato ancora i 20 metri (20.01) raggiungendo la 47esima vittoria consecutiva. E non si ferma neppure LaShawn Merritt, il quattrocentista che pochi giorni fa a Eugene ha corso in 43.97 insieme e Kirani James. Ha tentato di sorprenderlo il connazionale Mance ma Merritt ha sfoderato un gran finale che lo ha portato a chiudere in 44.48.Successo nell’asta

Bilancio non troppo positivo per gli altri italiani. Undiesima Marta Milani negli 800 (2:02.82), decimo Fassinotti nell’alto (2.24), settima Veronica Borsi nei 100 ostacoli (13.34) con Marzia Caravelli che si è infortunata finendo a terra sulla quinta barriera (la vittoria è andata alla campionessadel mondo, lacstatunitense Brianna Rollison con 12.53), ottava Yadislaidy Pedroso nei 400 ostacoli (56.71) e Matteo Galvan nei 400 non è andato oltre i 47.12.

Vittorie infine per la cubana Yarisley Silva nell’asta con 4.70 (nessuna misura per Roberta Bruni); la colombiana Caterine Ibarguen si è impoista nel triplo con 14.48 (mlae La Mantia, 13.44, e Darya Derkach, 13.15). La ceca Barbara Spotakova ha vinto il giavellotto con 66.453 (11esima Sara Jemai con 53.20) e l’etiope Genzebe Dibaba si è imposta nei 5000 con 14:34.99.
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