Atletica, Libania Grenot vince i 400 metri
agli Europei. «Sono una guerriera»

Atletica, Libania Grenot vince i 400 metri agli Europei. «Sono una guerriera»
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Venerdì 15 Agosto 2014, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 12:34

dal nostro inviato Carlo Santi

ZURIGO - Libania Grenot ha vinto la medaglia d'oro nei 400 metri ai campionati Europei.

La Panterita azzurra ha corso in 51"10 battendo l'ucraina Olha Zemlyak, seconda in 51"36 mentre la spagnola, anche lei nata a Cuba e compagna di allenamenti da junior sull'Isola con la Grenot, Indira Terrero con 51"38.

«Sono una guerriera», sussurra Libania Grenot con la medaglia d’oro dei 400 metri al collo. La accarezza, la guarda, sorride felice la Panterita. «Avevo fiducia in me stessa di portala a casa, a Roma, e in Federazione», dice la trentunenne azzurra arrivata sette anni fa da Cuba. «Non ho mai avuto un attimo di difficoltà, non ho mai pensato di non potercela fare. Sapete perché? Perché ho lavorato duro negli ultimi tre anni, tre ore tutti i giorni. Lavorando così, il problema non è mai la gara e io con tutto questo allenamento non potevo che essere pronta».

È una guerriera speciale, la Panterita, che sulla mano destra si è fatta tatuare una tigre. «L’idea mi è venuta dopo le Olimpiadi di Pechino», ha raccontato divertita.

La sua avventura a Zurigo è stata una progressione straordinaria con un solo filo conduttore: arrivare alla finale e vincerla. «Ero ottimista, tranquilla.

Per me non era molto difficile vincere questa gara. Questa medaglia è bella bella ed è la prima dopo il successo ai Giochi del Mediterraneo nel 2009».

Oggi, sulla pista del Letzigrund, Libania Grenot sapeva quello che poteva dare. L’azzurra sembra avesse già vinto ancora prima di correrla, la finale. «Paura? No, mai. Sapevo che dovevo vincere. Qui bisognava solo correre e nient’altro». Al via, Libania è uscita velocissima dai blocchi, ai 200 metri è passata in 23”7, crono veloce. «Ah sì? Non me ne sono accorta. Piuttosto, ho avvertito solo il vento. Non ho mai temuto, nell’ultimo rettilineo, di non arrivare prima».

Felice e vincente, Libania, guarda avanti. C’è la staffetta, la 4x400 metri da correre e cercare una medaglia con la squadra. «Domani non gareggerò nella batteria ma domenica sarò in finale. Le altre lo sanno, abbiamo una grande carica e siamo un bel gruppo».

Dopo l’europeo ci sono un pauo fdi gare: gareggerà a Stoccolma e Bruxelles, punti di riferimento della Diamond League. «Non mi fermo qui. Questa medaglia è la prima ma vado avanti almeno due anni. Mi sento addosso il fisico di una ventenne».

La forza per andare avanti la Grenot l’ha trovata non solo negli allenamenti in Florida con Seagrave, che è qui a seguirla, ma anche in se stessa. «Ho letto il libro di Bolt e ho imparato tanto. Lui ha raccontato come si diverte. Quando c’è la voglia, l’entusiasmo e la determinazione nulla è impossibile».

Nell’attimo del successo, con una lacrima sul podio, ibania ha rivosto la sua carriera italiana. «Sono arrivata sette anni fa. La prima gara dopo un periodo di stop? A Palermo, 54 secondi nei 400. Ma poi mi sono allenata di nuovo e a Firenze ho corso in 51”16 nel 2008. Come posso dimenticare il primo record italiano?».

Il suo coach, Loren Seagrave, scommette che la sua allieva, he segue in Florida nel gruppo dove c’è anche LaShaw Merritt, può arrivare al record italiano dei 200 metri fermo dal ’99 al 22”60 di Manuela Levorato. «Può correre in meno di 22”5 - dice il tecnico - e tutto adesso è impostato sulla velocità che voglia darle. Il segreto? Tutto quello che si è creato tra noi in America». Il successo europeo ha cominciato ad essere realtà a luglio. «Agli Assoluti di Rovereto ha preso le misure. Da quel momento lei ha dovuto solo pensare a conservare le energie. Badate, Libania ha un corpo ancora giovanissimo e ha davanti un’ottima carriera».

Nei 1500 metri femminili successo dell'olandese Sifan Hassan con 4'04"18 davanti alla turca (anche lei com la Hassan nata in Etiopia) al termine di una lunga volata. Splendia gara di Federica Del Buono: penultima all'inizio dell'ultimo giro,con un finale in crescendo ha chiuso al quinto posto in 4'07"80(siforato il personale che è di 4'07"56). Federica, che non ha neppure vent'anni, è l'atleta del futuro, qualcosa più d'una speranza.

Avvio velocissimo della Grenot che è uscita per prima sull'ultimo rettilineo, con un un vantaggio di almeno 4 metri. Nei 50 metri finali ha faticato, imballata, ma ha resistito al ritorno delle avversarie e in particolare dell'ucraina.

Per l'Italia questa di Libania Grenota è la prima medaglia agli Europei di Zurigo.

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