UN GRANDE AFFARE
Il mondiale dei welter a Las Vegas è un affare da 400 milioni di dollari. Bob Arum, il promoter, ha raccontato che il match «è una mania e l'attesa è spasmodica». Le cifre? La borsa da 120 milioni di dollari (110 milioni di euro) a Mayweather e quella da 80 milioni per Pacquiao ma, soprattutto, i prezzi dei biglietti: il più economico costa 1500 dollari, il più caro, un bordo ring, 10 mila. Al mercato nero, quello dei bagarini, un tagliando può arrivare a costare anche 200 mila euro. Il botteghino porterà una dote di 74 milioni di dollari, la cifra più alta di sempre. Aggiungete la pay-per-view, 100 dollari a richiesta e si calcola che il match sarà acquistato da almeno 3 milioni di persone; aggiungete i 35 milioni di diritti televisivi della sfida nel resto del mondo e i 5,6 milioni versati dallo sponsor dell'evento, la birra Tecate.
LE FOLLIE DI FLOYD
Estro e arroganza per questo Ercole nero, un nababbo di 38 anni che ama le follie. Vuole un'auto? Che c'è di strano se la compra in piena notte spendendo cifre pazzesche come i 3 milioni per una Ferrari Enzo 2003. È nato povero, Floyd, povero e tra mille guai. Il ragazzo del Michigan è cresciuto con il padre Floyd senior, pugile professionista negli anni Settanta e Ottanta che dopo il ring è passato al commercio di droga vendendola anche alla madre di suo figlio, alcolizzata e tossicomane. Una famiglia, quella dei Mayweather, con tanta violenza. Un giorno Flyod senior ha litigato con il fratello Roger, anche lui boxeur, e si è servito del figlio come scudo per evitare una pallottola. Dopo l'arresto del genitore, il piccolo Floyd, che alla nascita ha avuto il cognome della mamma, Joy Sinclair poi cambiato in Mayweather, è stato affidato alla nonna e in palestra lo ha allenato lo zio Roger. Il padre era in prigione.
Di strada ne ha fatta, Floyd. Ha vinto il bronzo olimpico nei pesi piuma ai Giochi di casa, Atlanta 1996; è stato campione mondiale in cinque categorie (il primo titolo lo ha conquistato nel 1998);si è ritirato nel 2007, imbattuto (39 vittorie) prima di tornare sul ring due anni dopo per prendersi i titoli mondiali Wbc e Wba dei welter e dei superwelter. L'ultima volta che è salito sul ring è stato lo scorso 14 settembre. Era la rivincita accordata a Marcos Maidana che aveva perso ai punti, a maggio ancora a Las Vegas. Anche il secondo match lo ha vinto ai punti. Era la vittoria numero 47.
MANNY, BOXEUR E POLITICO
Manny Pacquiao è campione mondiale in otto categorie: mosca, supergallo, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter e superwelter. Filippino, 37 anni, ha mille interessi: pugile, politico, attore e cantante, giocatore di pallacanestro. Anche Manny è stravagante. Lo è per le sue attività, per le spese - ha appena acquistato una villa pagandola 11 milioni di euro, 10 mila metri quadrati con tanto di teatro e piscina - ma sul ring sa farsi valere. Non per nulla in America è stato nominato “pugile del decennio 2000-2010”. Gioca a basket nel Kia Sorento e possiede anche un team nella PBA Developmental Laegue, l'MP Hotel Warriors. Pac-Man ha cominciato sulla strada, a Mindanao. Aveva 10 anni ed è stato protagonista di una scazzottata con due bulli per difendere il fratellino. Contro Juan Manuel Marquez, ko alla sesta ripresa (il 9 dicembre del 2012 e seconda sconfitta di fila) nel loro quarto confronto, Pacquiao sembrava pronto per il passo d'addio. Voci subito smentite. È tornato sul quadrato contro Brandon Rios il 24 novembre 2013 prima di vincere ai punti contro Timothy Bradley e contro il campione Wbo dei superleggeri Chris Algieri, battuto a Macao a fine 2014. Adesso, dopo anni di trattative c'è il supermatch con Mayweather che mette in palio le corone Wba, Wbc e The Ring (in possesso dello statunitense) e Wbo (del filippino) e una cintura speciale Wbc decorata con 3000 smeraldi. Vale un milione di dollari e ritrae i volti dei due pugili, di Muhammad Ali e del presidente Wbc, Jose Sulaiman.