Da Firenze, con il via dato alle 15 da via de’ Calzaiuoli, sono partiti in 2415. Calcaterra, che nei primi 40 chilometri è rimasto con i primi - il bresciano Marco Ferrari, l’altoatesino Hermann Achmuller e il russo Pavlov - ha cominciato il suo attacco dopo Ronta. La sua fuga si è concretizzato nel punto più alto e bella della gara, il passo della Colla di Casaglia (km 48) oltre i 1000 metri. Il suo vantaggio era di tre minuti su Achmuller e di sei su Ferrari.
La sua era una corsa quasi solitaria, e da vero campione ha condotto fino a Faenza la sua corsa dopo ha trionfato per la decima volta. Un’impresa degna di un grande.
Giorgio a metà marzo durante la 21esima Maratona di Roma ha compiuto un’altra impresa: ha corso due volte i 42 chilometri accompagnando, nella sua seconda maratona, l’ultimo concorrente.
La sua è una vita di corsa. Ex tassista (adesso ha affittato la licenza), Calcaterra ha corso la sua prima gara a Roma, dove è nato, il 14 marzo del 1982 durante la Romaratona impegnandosi nella Stracittadina. Aveva 10 anni. La sua prima volta nei 42 km e 195 metri nella Capitale, nel 1990 chiudendo in 3h29’ prima di tornare a correre una maratona otto anni dopo.
Tra il 1998 il 2008 ha corso 175 maratone, infaticabile pendolino che sembra non accusare la fatica. Al Passatore ha vinto la prima volta nel 2006 diventando anche, nel 2008 a Tarquinia, campione mondiale ed europeo della 100 chilometri. Nello stesso anno e poi nel 2010, 2011 e 2012, Calcaterra è stato il migliore al mondo nei 100 chilometri. Nel 2011 ha vinto il suo secondo titolo mondiale, in Olanda.
Nella 100 chilometri il suo record è di 6h23’21” ottenuto nel 2012 a Seregno mentre al Passatore il suo top è 6h25’49” centrato nel 2011. Nella maratona, invece, il suo primato è di 2h13’15”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA