Ciclismo, addio a Michele Scarponi: i funerali del campione nello stadio di Filottrano

Ciclismo, addio a Michele Scarponi: i funerali del campione nello stadio di Filottrano
di Francesca Monzone
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Martedì 25 Aprile 2017, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 17:00

È il giorno dell’addio. Oggi tutta la comunità di Filottrano si è stretta intorno al suo cittadino più famoso, Michele Scarponi, nel giorno del suo ultimo viaggio. Migliaia le persone si sono riunite nel campo sportivo della cittadina marchigiana per salutarlo e applausi interminabili hanno accompagnato il feretro all'ingresso e all'uscita dal campo sportivo che, per l'occasione, si è tramutato in una grande chiesa.

Tra la gente comune anche tanti personaggi dello sport  tra i quali il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini. Scarponi è stato accompagnato dalla sua gente del ciclismo, da Fabio Aru, Moreno Moser e poco più indietro c’era lo storico gregario Paolo Tiralongo. La bara è stata portata da quegli uomini che lo hanno accompagnato nella sua carriera, corridori, massaggiatori, meccanici, massaggiatori, preparatori atletici e addetti stampa mentre Alexander Vinokoruv, il responsabile dell’Astana, in silenzio applaudiva il suo capitano.
Commovente il saluto della moglie e dei due gemelli che hanno voluto salutare anche loro il papà.

In silenzio tra la folla occhi coperti da occhiali scuri per nascondere le lacrime c'era Vincenzo Nibali, ex compagno di squadra di Michele e grande amico. C’erano poi Diego Rosa, Enrico Gasparotto, Ivan Basso con il quale è stato rivale al Giro d'Italia. Poi ancora Gilberto Simoni, Damiano Cunego, Andrea Tonti, Alessandro Vanotti e il direttore del Giro d'Italia, Mauro Vegni, ma anche l'ex allenatore dell'Inter Roberto Mancini. Nella folla, un po’ nascosto, c’era anche Peter Sagan, il campione del mondo che con discrezione ha preso parte alla cerimonia funebre.
Toccanti i discorsi. Quello della sindaca di Filottrano Lauretta Giulioni, che ha voluto ricordare anche la famiglia di chi ha causato il tragico incidente. «Siamo qui a salutare il nostro campione, il nostro idolo, che ha portato il nome di Filottrano in tutto il mondo. Michele ha lasciato una traccia marcata, indelebile, nella sua vita breve. Con la sua bicicletta ci ha mostrato come si diventa un grande campione. Ci mancherai, Michele, ma manterremo vivo il tuo ricordo».
 

 

Toccanti le parole del commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, che ha portato al funerale quella maglia della nazionale che avrebbe voluto far indossare a Michele per i prossimi Mondiali riconoscendo al campione scomparso grande attenzione. «Ciao capitano. Siamo in questo stadio - ha detto Cassani - che è diventato una grande chiesa. Le nuvole sono lontane perché il sole voleva illuminarti sotto il cielo azzurro. Nel 2001 ti ho intervistato per la prima volta. Hai vinto la Tirreno-Adriatico sulle strade di casa tua. Nel 2011 sei caduto alla Milano-Sanremo e non so come hai fatto a rimontare. Hai vinto all'Aprica e a Benevento e per pochi secondi non sei salito sul podio finale di quel Giro d'Italia. Sei morto da Capitano, Michele, e lo hai dimostrato».
Cassani ha toccato le corde dello sport. «Hai indossato la maglia azzurra ricevuta da Ballerini e Bettini. Venerdì ci siamo parlati in corsa: ti ho detto che ti volevo al Mondiale e poi abbiamo parlato del Giro. Ora parlo a nome del gruppo perché il gruppo è una famiglia e noi abbiamo perso con te un capitano. Oggi ti ho portato la maglia azzurra».

Commosse le parole del fratello Marco che ha ricordato la vita di Michele. «Parlo a nome di mio padre, mia madre, di Anna e dei bambini – ha detto Marco - Dico grazie a tutti, siete stati stupendi per averci offerto le vostre braccia. Nelle gambe di mio fratello non c'è solo l'allenamento: nelle sue gambe c'è qualcosa che si chiama Storia. Siete tutti davanti ad una incredibile storia collettiva che si manifesta con tutta la sua forza, che ci fa innamorare di questo sport. La storia della sua terra contadina è nei suoi occhi, è un canto di gioia e di giustizia».

La cerimonia funebre si è conclusa con le parole del presidente del fan club di Michele Scarponi, Fabio Bucco. «Nella bacheca del fan club abbiamo scritto “grazie caro amico”. Poche settimane fa eravamo qui a festeggiarti perché tu eri l'amico e il fratello maggiore che ci ascoltava e che ci consigliava. Sei stato un grande uomo e campione che ci hai emozionato e ci hai fatto stare incollati davanti alla tivù. Grazie caro amico».

«Come atleta, come compagno di camera e di squadra lo ricordo come un fratello maggiore e minore, non ci sono altre parole da aggiungere.
Cercheremo di tenere vivo il suo ricordo il più a lungo possibile». Lo ha detto Vincenzo Nibali a margine delle esequie di Michele Scarponi, che è stato suo amico e compagno di squadra. «Molte persone oggi - ha aggiunto Nibali - hanno racchiuso quello che volevamo dire: da Cassani al Fan club al cardinale», l'arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Edoardo Menichelli, che ha concelebrato la messa.

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