Al via l'Abu Dhabi Tour: la prima volta
di Sagan da campione del mondo
Aru e Nibali sono pronti alla sfida

Al via l'Abu Dhabi Tour: la prima volta di Sagan da campione del mondo Aru e Nibali sono pronti alla sfida
di Francesca Monzone
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Mercoledì 7 Ottobre 2015, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 10:59
Grande partecipazione di stelle per l'Abu Dhabi Tour, la corsa di quattro frazioni che prenderà il via domani dalla capitale degli Emirati Arabi Uniti. È la prima uscita ufficiale in maglia iridata per Peter Sagan che per l'occasione ha deciso di indossare un intero completo bianco e non solo la maglia di campione del mondo associata al pantaloncino giallo della Tinkoff Saxo per meglio onorare il titolo appena conquistato.
Oltre al campione del mondo al via ci saranno i due corridori dell’Astana, Fabio Aru e Vincenzo Nibali, vincitori rispettivamente della Vuelta e del recente giro di Lombardia. Poi, Alberto Contador il campione che ha trionfato all'ultimo Giro d'Italia, e Alejandro Valverde, numero uno del ranking mondiale di quest’anno e il belga Philippe Gilbert.
Un percorso suggestivo quello dell’Abu Dhabi Tour dove lo scenario principale sarà rappresentato da lunghe distese di sabbia e con temperature alte che sicuramente rappresenteranno una difficoltà in più per i corridori.
Il via di quest’ultima corsa sarà domani con la frazione di 175 chilometri completamente pianeggiante da Qasr Al Sarab a Madinat Zayed, con gli ultimi 15 chilometri in circuito.
Poi, tappa numero due, ci saranno 130 chilometri all'interno di Abu Dhabi, da Yas Marina Circuit allo Yas Mall, e nella seconda parte di corsa ancora una volta un percorso di 7,6 chilometri da ripetere cinque volte.
La terza frazione sulla carta è la più difficile: saranno 140 i chilometri da percorrere con arrivo in salita ma solo gli ultimi 12 km sono in ascesa con una pendenza media del 7,4% e picchi del 12% mette tutto il resto del percorso è completamente piatto. L'ultima frazione è la più particolare perché si correrà nel circuito di Formula 1 di Yas Island Circuit da ripetere 20 volte per un totale di 110 chilometri.
Una scommessa importante per gli Emirati Arabi Uniti che sempre più spesso stanno diventando protagonisti di grandi
manifestazioni sportive e non solo.
Sagan, il campione parla di tutto

Tornando al campione del mondo Sagan, molto interessanti sono state le sue dichiarazioni rilasciate alla conferenza stampa di presentazione della corsa. Dopo aver spiegato il perché della scelta di un completo completamente bianco, Peter ha scherzato sul fatto che dopo ogni corsa sarà costretto a farlo lavare bene per farlo tornare al suo originale candore, poi ha voluto evidenziare come il campione del mondo deve essere anche portavoce di messaggi importanti che vanno oltre le questioni sportive.
«Io dico quello che penso e spero che il mondo del ciclismo sia un luogo democratico dove le idee vengono rispettate - ha detto Sagan - È giusto parlare di temi importanti e se non può farlo il campione del mondo chi deve farlo? Il ciclismo è un Paese democratico».
Ha toccato molti temi, Sagan. «Sì, ho parlato di rifugiati in Europa, ma è un problema globale. La nostra generazione deve affrontare un momento difficile del mondo. Penso che sia un tema importante per tutti. Ho detto che ne avrei parlato se avessi vinto il titolo mondiale e l'ho fatto. È un problema complesso che deve essere assolutamente risolto dai politici».
Spesso il neo campione del mondo è stato criticato per il fatto del mancato successo in corse importanti tanto da essere stato definito l'eterno secondo. «Non ho mai speso troppo tempo a pensare e a preoccuparmi se vincevo o no. La cosa più importante è non aver mai rinunciato. Sono sempre stato descritto come il favorito per tante gare ma poi, quando sono arrivavo solo secondo, terzo o quarto sono stato sempre molto criticato. Ma lo sport è molto strano. Lo sport è bello ma è anche molto difficile. Dobbiamo essere soddisfatti di ciò che otteniamo».
Ha parlato delle vittorie, Peter. «Quando si vince tanto la gente ti considera come un cannibale e non sempre piaci. Quando invece i successi non arrivano e sei considerato un perdente, forse piaci anche di più al pubblico. Forse è stato questo il motivo per cui la gente era felice per me a Richmond».
Il team Tinkoff-Saxo dopo aver perso il direttore sportivo Bjarn Riis per i casi di doping sarà in ritiro in Croazia e poi a dicembre in Francia dove verrà presentata la nuova stagione. I dirigenti della squadra russa hanno garantito il massimo riposo per Sagan per non caricarlo troppo emotivamente in vista della nuova stagione.

Il campione slovacco, sempre con il suo modo scherzoso e semplice, si è congedato dicendo che «è bello sapere di essere apprezzato da corridori e pubblico. Questo successo non mi cambierà. Sono solo un corridore come gli altri. Forse un po' diverso, ma resto sempre e solo un ciclista».