Carolina Kostner non si presenta in Procura
La pattinatrice evita la prima audizione

Carolina Kostner non si presenta in Procura La pattinatrice evita la prima audizione
di Carlo Santi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Settembre 2014, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 16:39
Carolina Kostner non si presentata alla Procura Antidoping del Coni. Una mail del suo avvocato, in mattinata, ha confermato l’assenza. Niente audizione, quindi, per la campionessa di Ortisei che adesso verr richiamata una seconda, e ultima, volta al Coni per spiegare quello che ha gi detto ai magistrati della Procura di Bolzano che indagano sulla viceda di Alex Schwazer. Si tratta della complicità avuta nei confronti del suo ex fidanzato Schwazer fermato e squalificato per doping fino al gennaio del 2016. Carolina ha detto di avere visto Schwazer utilizzare la tenda per simulare l’altitudine, pratica vietata in Italia, e di averlo coperto negando la sua presenza quando gli ispettori della Wada lo hanno cercato il 29 luglio 2012 a casa sua, in Germania, oltre ad averlo accompagnato una vola sul camper del dottor Michele Ferrari, medico squalificato.

Intanto l’avvocato di Schwazer, Gerhrd Brandstaetter, ha preso posizione. .

Va precisato, nei confronti della Kostner, che il suo reato, se così si può dire, riguarda la complicità o meglio non avere denunciato allora certe pratiche poiché lei, atleta internazionale, conosce le regole. Nessuno può dubitare di illeciti diversi da parte sua, ma certe responsabilità rimangono e la possibilità di una squalifica è reale. Per quanto riguarda Schwazer, vero che ha ammesso (non spiegando completamente certi passaggi) la sua colpa e che è stato squalificato. La campagna che si è mossa intorno al suo caso riguarda situazioni diverse, con bersagli che sembrano essere altri e non solo lui, Alex, perché, altrimenti, non si lavora più di due anni con grande dispiego di mezzi e di soldi come ha fatto la Procura di Bolzano per indagare su un caso di doping già giudicato (la squalifica di tre anni e mezzo) da chi ha la responsabilità della vicenda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA