Coni, 16 mesi di squalifica per Malagò: «Mi è stato attribuito un fatto inesistente»

Coni, 16 mesi di squalifica per Malagò: «Mi è stato attribuito un fatto inesistente»
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Lunedì 29 Settembre 2014, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 13:43
Sedici mesi di squalifica al tesserato della Federnuoto, in quanto numero 1 della Canottieri Aniene, nonch presidente del Coni Giovanni Malag: è questa la sentenza della Commissione Disciplinare della Fin nel procedimento a carico del capo dello sport italiano per alcune sue frasi su presunte «doppie fatturazioni» della federazione.





La sentenza - appresa dall'Ansa e che dovrebbe essere resa nota a breve dalla Federnuoto - comporta per Giovanni Malagò la sospensione di 16 mesi da «ogni attività sociale e federale».



«La sanzione inflitta dalla Disciplinare della Fin nei confronti di Giovanni Malagò non incide in alcun modo sul Coni o sul ruolo del presidente, essendo limitata all'ambito della Fin e all'attività che Malagò può svolgervi in qualità di presidente della società Aniene». Lo chiarisce il professor Piero Sandulli, presidente di sezione della Corte federale di appello della Figc e già componente della Corte di Giustizia federale della stessa Fin. «Non ci sono riflessi sull'attività del Coni - ha spiegato all'Ansa -, ma certo la situazione che si è creata non aiuta l'immagine dello sport italiano. La sanzione di 16 mesi, poi, è piuttosto pesante, non se ne ricordano tante neanche nel mondo del calcio per ben altri fatti...». «Tutta la vicenda mi lascia perplesso - proseguito Sandulli - Ora Malagò potrà fare ricorso, ma in una situazione ormai deteriorata e per una vicenda sulla quale ci sono peraltro procedimenti anche penali in atto. Il rischio è che si vada avanti a oltranza con azioni e reazioni».



«Disconosciuta una delibera della Giunta Coni. È il trionfo dell'illogicità. Mi è stato attribuito un fatto inesistente e per questo sono stato condannato. Disconosciuta la Giunta che aveva indicato nel Collegio di Garanzia l'autorità a cui richiedere un parere». È la dichiarazione all'Ansa dal presidente del Coni, Malagò, dopo la sanzione infittagli dalla Disciplinare della Fin. «La decisione - afferma il n.1 dello sport italiano - conferma ancora una volta che è stato necessario riformare il codice della giustizia sportiva perchè questo fosse realmente rispettoso di quei princìpi che regolano l'ordinamento dello sport». Malagò sottolinea poi che «non a caso su 75 componenti, l'unico voto contrario in Consiglio Nazionale su questa delibera è stato del presidente della Federazione italiana nuoto».

«La cosa più sorprendente tuttavia - spiega Malagò - è che la commissione disciplinare della Fin, assumendosene la responsabilità, abbia disconosciuto una recente decisione dell'intera Giunta Nazionale del Coni che aveva indicato nel Collegio di Garanzia dello Sport, che è la Cassazione dello Sport, l'autorità massima alla quale richiedere un parere. Parere che esplicitamente - conclude - escludeva la titolarità in capo alla Commissione Disciplinare della Federazione Italiana Nuoto».
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