Donati: «SÌ a Schwazer nell'antidoping, io partecipe del rinnovamento»

Donati: «SÌ a Schwazer nell'antidoping, io partecipe del rinnovamento»
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Martedì 31 Marzo 2015, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 21:00
«Alex doveva dire la verità non a me, ma prima di tutto ai magistrati. Mi sono informato e da quello che ho potuto apprendere sono stati soddisfatti della sua collaborazione. Questo era il segnale che aspettavo. Voglio essere partecipe del suo rinnovamento». Sandro Donati, un lungo passato nello sport e nella lotta al doping, racconta - in un'intervista a Marco Franzelli su Raisport - la singolare scelta che lo ha portato a dire sì ad Alex Schwazer, il campione olimpico della marcia squalificato per doping.



«È chiaro che abbiamo parlato a lungo e anche io gli ho fatto centinaia di domande su quanto è accaduto prima dell'olimpiade di Londra 2012 - spiega Donati - Voglio essere partecipe di un processo di rinnovamento, spezzare gli stereotipi, o è tutto bianco o è tutto nero. Allenerò un atleta che viene dal doping, ma che mi ha scelto. Questo significa che Schwazer si è voluto mettere in gioco e mostrare realmente quali sono le sue forze».



E l'atleta altoatesino, finito nella bufera che ha coinvolto anche la sua ex fidanzata Carolina Kostner, incappata in una squalifica proprio per aver 'copertò l'amato, si dice contento di questa nuova possibilità: «Voglio ringraziare il professor Donati - dice Schwazer - e sono molto contento che mi abbia dato la possibilità di allenarmi sotto la sua guida. Perchè se e quando andrò forte non avrò di nuovo il dito puntato contro di me: ci sarà sempre una parte che continuerà a farlo, a puntare il dito. Ma ad altri, forse, potrò dimostrare il mio valore, con la coscienza pulita».



Per allenarsi con Donati Schwazer cambia città: «Ha fatto la scelta di trasferirsi a vivere a Roma - spiega Donati -. Ci alleneremo a due passi dal laboratorio antidoping e dall'organizzazione antidoping del Coni. Ha fatto una scelta di vicinanza, una scelta di essere sempre sotto l'occhio del suo allenatore che non è di sicuro un allenatore comune». Al processo sportivo per il marciatore si è aggiunto anche quello mediatico e dei tifosi: sul web forte è la presa di posizione di chi vorrebbe l'atleta squalificato a vita (deve scontare uno stop fino ad aprile 2016). «Quando gareggiavo pulito, non ero contento quando tornava un ex dopato - ammette -. Però io vorrei far riflettere quanti dicono che dovrei essere messo al bando per sempre. Rientrerò in una maniera che non ha

precedenti.



Potrei tornare così, semplicemente, come hanno fatto tutti gli altri atleti squalificati per doping e magari continuare come avevo finito. Invece questo sicuramente non accadrà. Purtroppo ho fatto uno sbaglio, se potessi tornare indietro nel tempo di certo non lo rifarei. Adesso darò il massimo per dimostrare il mio valore e far capire che non c'è bisogno del doping per andare forte».
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