E’ una gara, quella degli 800 e più ancora lo sarà quella dei 1500, indicativa di una mutazione genetica che va dalle gare lunghe della piscina al fondo, sempre più “piscinizzato”. I nomi in vasca sono spesso gli stessi di quelli che nuotavano nel bacino di Grunau.
Detto della promossa finalista, c’è da parlare dei semifinalisti per oggi pomeriggio: i dorsisti Niccolò Bonacchi e Stefano Mauro Pizzamiglio hanno entrambi concluso, in batteria diverse, lo sprint dei 50 in 25.30, con ottavo posto e promozione condivisa. Bonacchi, classe ’94, di tre anni più giovane, è il detentore del primato italiano. Nei 200 delfino avanzano in semifinale sia Francesco Pavone, quinto in 1:57.15, che Matteo Pellizzari, sesto in 1:57.97. Nei 200 misti della fenomenale ungherese Katinka Hosszu, che viene chiamata Iron Lady come la Thatcher e questo già dice molto di lei che è una stakanovista dell’acqua (ha gareggiato 17 volte nella stessa edizione dei campionati ungheresi), avanza la nostra polivalente Stefania Pirozzi (2:15.26, dodicesimo tempo) che però s’è proiettata tutta sulla 4x200 di Capitan Federica.
La suddetta Hosszu, per non negarsi niente, è prima anche nei 100 dorso (1:00.08), nei quali passano il turno le azzurre Zofkova (1:00.83) e Barbieri (1:01.40), mentre tra i ranisti ha il passi per la finale nei 200 Luca Pizzini con 2:12.44.
L’attesa per il pomeriggio è tutta per Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, in finale nei 1500 (inizio sessione ore 18, è la prima gara), per Filippo Magnini nei 200 stile, per Arianna Castiglioni nei 100 rana e Federico Turrini nei 200 misti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA