Fine del Tour, passerella per Chris Froome sui Campi Elisi

Fine del Tour, passerella per Chris Froome sui Campi Elisi
di Francesca Monzone
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Domenica 23 Luglio 2017, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 21:06
L’ultimo colpo di pedale è dell’olandese Dylan Groenewegen della Lotto Nl-Jumbo che a Parigi si è impossessato della tappa finale del Tour. Un attimo dopo è cominciata la festa per il Chris Froome, il campione della Sky ha conquistato il Tour de France ed è salito per la quarta volta sul trono di Parigi. Quattro sono i successi complessivi per uno splendido poker, tre quelli consecutivi (tra il primo, nel 2014, e il secondo, nel 2015, si è imposto Nibali) dell’uomo della Sky che adesso insegue, in questa speciale classifica, grandissimi corridori come Anquetil, Hinault e Indurain che di Tour ne hanno vinti cinque. Ha vinto Froome come era nei pronostici; al secondo posto un super Rigoberto Uran (a 54”): il colombiano si è mostrato in grande condizione come non accadeva da tanto tempo. Per lui determinante è stata la cronometro di Marsiglia dove ha superato il beniamino di casa, Romain Bardet che ha chiuso in terza posizione, un secondo appena in meno di Mikel Landa, uomo Sky che lascia tra le polemiche la sua squadra. Bardet è lo sconfitto di questo Tour: non doveva vincere ma mantenere la piazza d’orore. E non c’è riuscito: anzi, ha perso un posto. Quinto posto per Fabio Aru mentre Alberto Contador, che pure ci sperava, ha fatto vedere di essere molto lontano dai giorni di luce. Froome, il ragazzo di 32 anni nato in Kenya da genitori inglesi, ha conquistato la Grande Boucle 2017, che è stata l’edizione numero 104, senza aver vinto nessuna tappa; si è imposto senza mai essere l’uomo capace di tenere a grande distanza gli avversari come, invece, gli era accaduto in passato, ha lavorato con la testa laddove le gambe non gli hanno permesso di essere se non invincibile, cannibale. Ha amministrato il vantaggio e lo ha saputo fare benissimo, soprattutto in montagna dove ha corso con giudizio badando molto a seguire il comportamento dei rivali. Il pubblico francese lo ha sempre sostenuto. «C’era un francese al secondo posto – ha ricordato Froome – ma la gente mi è sempre stata vicina. Questa è la corsa più bella del mondo».
 
LA TAPPA DI OGGI
Oggi la tappa finale, i 103 chilometri da Montgeron a Parigi dove la carovana è entrata dalla Porte d’Orléans disputando otto giri del circuito dei Campi Elisi, è stata vinta dal poderoso olandese Dylan Groenwegen della Lotto LJ-Jumbo. E’ stato lui a regolare sul traguardo ai Campi Elisi André Greiple e Edvard Boasson Hagen. Tappa spettacolare, anzi finale spettacolare con il passaggio davanti al Grand Palais in vista dell’Olimpiade di Parigi 2024; scatti tanti e tutti verso lo sprint finale ma il successo arriva in volata. Greipel ha cercato di fare la corsa su Boasson Hegen e dopo averlo superato ci credeva. Ma non aveva fatto i conti con Groenewegen che lo ha battuto a braccia alzate. Tra le note di colore della giornata conclusiva della Grande Boucle, da segnalare che Cyril Gautier dell’AG2R La Mondiale ha fatto una dichiarazione speciale. Il gregario di Romain Bardet durante la corsa ha mostrato alla telecamera un pezzo di carta che aveva trappato dal libro del Tour de France: «Caroline, vuoi sposarmi?», ha scritto Gautier.
 
ARU E’ QUINTO NELLA GENERALE
A provarci è stato Fabio Aru. Il sardo è pure riuscito a sfilargli la maglia gialla, l’ha tenuta due giorni e poi l’ha presto resa al proprietario precedente. Il cavaliere dei quattro Mori ha chiuso in quinta posizione, staccato di tre minuti e cinque secondi da Froome. Ha vinto una tappa, La Planche de Belles Filles, alla fine ha detto di vedere «il bicchiere più pieno che vuoto» ma non è felice del risultato in terra francese. Aru non è soddisfatto. Ha ricordato l’infortunio al ginocchio dello scorso 2 aprile che gli ha fatto perdere il Giro d’Italia ma una volta al Tour ci aveva creduto. A frenare l’uomo dell’Astana è stata una bronchite. «Avrei voluto combattere ad armi pari nell’ultima settimana – ha detto Fabio – e allora chissà come sarebbe finito questo Tour». Rammaricato anche per non essere riuscito a salire sul podio, Aru ha fatto i complimenti a chi lo ha preceduto. «Son stati davvero bravi», ha ammesso dando appuntamento, per una nuova corsa a tappe, alla Vuelta di Spagna dove ritroverà Nibali. Si comincia il 19 agosto.
Aru in questo Tour, malanni a parte, non ha avuto la collaborazione di una squadra che era virtuale dopo i ritiri di Cataldo e di Fulgsang.
 
LA CRONO DECISIVA 
Nei 22 chilometri e mezzo contro il tempo a Marsiglia, sabato, la crono vinta dal polacco Bodnar, si è decisa la rosa per il podio di Parigi. Froome, pur senza strafare, ha aumentato il divario con gli inseguitori, Uran (Cannodale Drapac) ha scavalcato Bardet (Ag2R La Mondiale) che è riuscito a conservare – questo sabato nella crono – la terza posizione con un secondo di vantaggio nei confronti di Mikel Landa, uomo della Sky che avrebbe gradito maggiore libertà dal team per dimostrare il suo valore e, magari, impossessarsi del Tour. «Non ho voluto correre rischi – aveva spiegato Froome – Era una corsa lunga tre settimane e mi sono comportato di conseguenza».

CICLISMO MERCATO
Il Tour appena finito lascia aperta una porta importante nel mondo del ciclismo, quella del mercato, che proprio questa sera a Parigi potrebbe vedere la firma  di contratti importanti. Sono tanti i big con contratto in scadenza e che per firmare con le nuove società, aspettavano proprio la fine della corsa gialla. Tra questi spicca il nome di Aru che questa sera deciderà se rimanere in Astana o passare con la UAE Emirates di Saronni. Poi Rigoberto Uran la cui quotazione  in quest'ultima settimana è notevolmente aumentata e ancora Kittel che potrebbe andare a vestire i colori della Katusha Alpecin. Da segnalare anche il passaggio di Landa con la Movistar e tra i cambi di società potrebbe esserci anche quello di Froome.

Classifica finale
1. Christopher Froome (Gbr/Sky), 2. Rigoberto Uran (Col) a 54”, 3. Romain Bardet (Fra) a 2’20”, 4. Mikel Landa (Spa) a 2’21”, 5. Fabio Aru (Ita) a 3’05”, 6. Daniel Martin (Irl) a 4’42”, 7. Simon Yates (Gbr) a 6’14”, 8. Louis Meintjes (Rsa) a 8’20”, 9. Alberto Contador (Spa) a 8’49”, 10. Warren Barguil (Fra) a 9’25”, 11. Caruso (Ita) 14’48”, 12. Quintana (Col) a 15’28”; 13. Vuillermoz (Fra) a 24’38”; 14. Nieve (Spa) a 25’28”; 15. Buchmann (Ger) a 33’21”.
 
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