Domani ci sarà chi correrà con i favori del pronostico come Gilbert che già domenica aveva puntualizzato che lui attacca nel momento giusto. Ma ci sarà anche chi lo farà soprattutto per allenarsi in vista della più ambita corsa di domenica: parliamo di Vincenzo Nibali. La cosa certa, però, è che ci sarà spettacolo perché così sono queste classiche.
In gara ci sarà anche Purito Rodriguez che dopo la caduta alla Amstel sembra essersi ripreso. Il campione spagnolo però non ha ambizioni di vittoria perché anche lui come Nibali ha puntato tutto sulla corsa di domenica ma sarà a disposizione dei compagni di squadra, in particolare Dani Moreno che ha vinto l'edizione dello scorso anno. Potrebbero sorprendere anche il polacco Kwiatkowski o Gerrans che sono stati beffati proprio domenica scorsa da Gilbert.
Dobbiamo ricordare i nostri azzurri, Davide Rebellin che con i suoi 43 anni vanta una certa esperienza, e poi Cunego e Ulissi che cercano il riscatto dopo aver corso in sordina alla classica della birra.
Il percorso di domani sarà arricchito da 11 cotes che renderanno difficile la vita ai corridori a cominciare dal celebre muro di Huy (pendenza media del 9,3%) una rampa di 1.300 metri da affrontare tre volte e che quasi sempre decide la corsa anche perché la terza e ultima coincide con la linea del traguardo. Non sono da meno gli altri muri, anche se con una pendenza minore (6,8% per quella di Bellaire, 5,9% per la cote d'Ahin e cote d'Ereffe, 7,6% per la cote de Bohisseau (7,6%) alla meno impegnativa Cote de Bousalle col suo 4,9%).
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