Capolavoro Nibali: il Giro d'Italia è suo.
Lo scatto a 12,2 km dal traguardo

Capolavoro Nibali: il Giro d'Italia è suo. Lo scatto a 12,2 km dal traguardo
di Francesca Monzone
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Sabato 28 Maggio 2016, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 12:54

SANT'ANNA DI VINADIO Il Giro d'Italia è di Nibali. E' stato il capolavoro di Vincenzo e lui ha festeggiato con il suo sorriso dopo la grande impresa e la grande fatica ma, anche, con grandissima emozione. Il Giro d'Italia numero 99 è ancora suo, per la seconda volta. Chaves, che era il leader, adesso è staccato di 52” e Valverde è sul podio con un distacco i 1'17”.

Nibali il suo Giro lo ha conquistato nella ventesima tappa, la penultima anche se domani la Cuneo-Torino sarà solo un passerella, quella da Guillestre, in Francia, e lunga 134 chilometri con cime altissime, il Vars, la Bonette e la Lombarda, e in ogni angolo di strada si respirava il ricordo di Pantani. Il Pirata è sempre nel cuore di chi ama il ciclismo, nonostante tutto.

La tappa, dicevamo, l'ha vinto l'estone della Katusha Rein Taaramae che ha staccato di 52” il colombiani Darwin Atapuma e Dombrawski.

A Sant'Anna di Vinadio lo Squalo ha lavorato alla perfezione e quando la strada andava sù, ben oltre i 2000 metri, ha compiuto l'impresa che qualche giorno fa sembrava impossibile. Doveva recuperare 44 secondi a Chaves per essere di nuovo il padrone. E' partito come una furia, Nibali, quando mancavano 12,2 chilometri all'arrivo, sul Col della Lombarda e sulla salita che porta al Santuario di Sant'Anna. Mancavano 2 chilometri al GPM posto a 2350 metri, mica uno scherzo. C'erano, con lui, Chaves e Valverde e il fido Scarponi, ago della bilancia di tutto il Giro. Un uomo davvero prezioso per il capitano.

Lo scatto è stato irresistibile, una progressione portentosa e in poco tempo, anzi in poca strada, Nibali ha staccato Chaves che vedeva, con il nostro andarsene, volare via il sogno di essere il trionfatore della corsa rosa.

La strada saliva, l'acido lattico intossicava i muscoli ma la mente dello Squalo era freschissima: ogni pensiero era alla maglia, al Giro, al trionfo che non poteva mancare. «La gente mi vuole bene», ha detto al traguardo Vincenzo aggiungendo «mi vuole bene anche se non vinco». E invece ha vinto, come voleva lui. Sotto lo striscione del GPM era lui il padrone perché il vantaggio sul colombiano era di 56”.

Era già maglia rosa, Nibali, e la fatica è come svanita per incanto. Si è gettato giù in discesa come solo lui sa fare, senza paura. Giù dalla Lombarda a capofitto ed eccolo leader davanti al Santuario. Da quel momento, con il Giro nelle mani, ha addirittura aumentato l'andatura, si è alzato sui pedali, ha sorriso ai tifosi che al bordo della strada incitavano solo lui. E' arrivato sesto, a 6'44” da Taaramae, mentre Chaves, 14esimo, ha chiuso a 8'20”. Troppo per resistere.

Sceso dalla bici, Nibali è corso ad abbracciare la famiglia di Chaves: una scena bellissima, diremmo da libro Cuore ma siamo nella retorica. Per la verità, però, questo sport è così, puro anche se qualche volta l'ombra di chi bara affiora. Matteo Renzi lo ha subito ringraziato con un tweet. «Mamma mia, lo Squalo! Grande Vincenzo Nibali. L'Italia è orgogliosa di te», ha postato il premier.

 La tappa di oggi

A vincere è stato Taaramae della Katusha La prima fuga è partita sul Col de Vars, con dieci in fuga (Brambilla, Foliforov, Nieve, Denifl, Kangert, Atapuma, Visconti, Dombrowski, Rybalkin e il vincitore. Nieve ha poi preso la testa fuga che è terminata a 48,5 chilometri dall'arrivo. Tutto questo mentre il gruppo maglia rosa era distante, più di 9 minuti.

Il Giro si giocava lì, perché quelli davanti non erano uomini da classifica. Dietro, invece, ci si marcava, ci si scrutava aspettando l'attimo giusto per partire. L'attimo, come abbiamo detto, ha un punto: 12,2 chilometri dal traguardo. Nibali se n'è andato, Chaves ha provato a rispondere non riuscendoci e ha perso metri insieme a Valverde, Uran, il colombiano, avrebbe provato a dare una mano a Chaves ma inutilmente: Esteban era in riserva.

Domani chiusura a Torino

Domani i 163 chilometri dell'aultima tappa, Cuneo-Torino, saranno la passerella finale per incoronare Nibali padrone di Giro d'Italia 2016.

 


 


Arrivo, 20. Guillestre-Sant'Anna di Vinadio:
1. Taaramae (Est/Katusha), 2. Atapuma (Col/BMC) a 52'', 3. Dombrowski (Usa/Cannondale) a 1'17'', 4. Nieve (Spa/Sky) a 4'12'', 5. Foliforov (Rus/Gazprom-Rusvelo) a 4'36'', 6. Nibali (Ita/Astana) a 6'44'', 7. Valverde (Spa/Movistar) a 6'57'', 8. Uran (Col/Cannondale) a 6'57'', 9. Visconti (Ita/Movistar) a 7'47'', 10. Majka (Pol/Tinkoff) a 8'06'', 14. Chaves (Col/Orica GreenEDGE) a 8'20''.

Classifica generale:
1. Nibali  (Ita/Astana), 2. Chaves (Col/Orica GreenEDGE) a 52'', 3. Valverde (Spa/Movistar) a 1'17''.
4. Kruijswijk (Ola) a 1'50", 5. Majka (Pol) a 4'37", 6. Jungels (Lux) a 8'31", 7. Uran (Col) a 11'47", 8. Amador (Crc) a 13'21", 9. Atapuma (Col) a 14'09", 10. Siutsou (Blr) a 16'20".
 

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