Le squadre italiane escluse dal Giro chiamano la Federciclismo:«Dateci un'altra wild card»

Le squadre italiane escluse dal Giro chiamano la Federciclismo:«Dateci un'altra wild card»
di Francesca Monzone
4 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Gennaio 2017, 12:09
 Le scelte di RCS Sport riguardo le wild card per la partecipazione al Giro scuotono il mondo del ciclismo italiano. C'è aria di rivolta tra le squadre e non si escludono azione particolari, e per questo la Federazione italiana del presidente Di Rocco, appena rieletto, dovrà fronteggiare le polemiche per riportare serenità in un mondo, quello delle due ruote di casa nostra, che cerca qualità e attenzioni.
Mentre il colombiano Nairo Quintana della Movistar annuncia la sua partecipazione al Giro d’Italia del centenario e l’intento di vincerlo, continuano le polemiche per l’esclusione delle due formazioni italiane, a vantaggio di due formazioni straniere. Interessi economici e sponsorizzazioni sarebbero alla base delle scelte fatte da RCS per  almeno 3 delle 4 wild card assegnate ai team  continental che prenderanno parte al Giro d’Italia 100. Questo è quello che è emerso dalle ultime dichiarazioni fatte dai responsabili delle due squadre escluse, Androni Giocattoli  Sidermec e Nippo Fantini De Rosa, che hanno richiesto l’intervento urgente del presidente della Federciclismo Di Rocco, comunicando la loro intenzione di uscire dal mondo del ciclismo.  Ricordiamo che le 4 wild card sono state assegnate alla Bardiani CSF, invitata di diritto perchè vincitrice della Coppa Italia, Wilier Triestina Selle Italia, la polacca CCC Sprandi e la russa Gazprom Rusvelo.

Gianni Savio che è nel mondo del ciclismo da oltre trent’anni, profondamente amareggiato per la seconda esclusione consecutiva dalla corsa rosa, ha dichiarato di volere lasciare il ciclismo, perché in Italia proprio le squadre italiane vengono penalizzate a vantaggio di formazioni straniere. Nel comunicato ufficiale della Androni Savio ha scritto: «Per noi è insostenibile questa esclusione. Lo scorso anno ci era stato parlato di un turnover e lo abbiamo accettato. Ci siamo preparati con i migliori under 23 da affiancare al colombiano Egan Bernal e abbiamo un progetto di altissimo livello, ma evidentemente esistono due pesi e due misure».
Non sono tardate ad arrivare anche le dichiarazioni della Nippo fantini De Rosa, prima attraverso il comunicato del general manager Francesco Pelosi, in cui chiede l’Intervento del presidente della Federciclo, allargando il numero delle squadre partecipanti come venne fatto nel 2011 per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sottolineando come i team italiani siano sponsorizzati da molte aziende italiane, che meritano visibilità nel momento in cui si svolge la corsa più importante.

Anche Valentino Sciotti main sponsor con l’abruzzese Fantini Vini ha dichiarato di voler lasciare il ciclismo dopo 9 anni di attività, nei quali è stato costruito un progetto importante che mira alle olimpiadi di Tokyo del 2020: «Sono molto amareggiato perché noi le tasse le paghiamo in Italia, i nostri soldi restano nel nostro paese, ma si preferisce invece invitare chi non porta soldi da noi. Tra l'altro sono proprio i soldi pubblici ad essere utilizzati per pagare le tappe che si corrono».
Rammarico anche da Cristiano De Rosa, che oltre ad appoggiare quanto dichiarato già da altri, ha voluto sottolineare come il nome De Rosa sia stato presente a ben 59 Giri, attraverso il suo fondatore Ugo De rosa, che ha iniziato a lavorare come meccanico e poi come costruttore di bici e da qualche anno come costruttore sponsor: «La mia famiglia ha dato tanto alla corsa rosa. Era il 1958 quando mio padre ha preso parte al suo primo Giro, mi aspettavo più attenzione da parte degli organizzatori nei confronti di persone che in un certo modo hanno fatto la storia del ciclismo italiano. Per un’edizione così importante probabilmente serviva un occhio di riguardo».

Chiamato in causa da più voci anche Di Rocco ha espresso il suo dispiacere per l’esclusione delle due formazioni italiane: «Sono molto dispiaciuto per l’esclusione della Nippo Fantini De Rosa e l’Androni giocattoli, sarebbe stato bello avere in corsa le 4 formazioni italiane, sarebbe stato un valore aggiunto anche per il nostro pubblico. Noi con RCS avevamo stipulato un solo accordo che prevedeva l’invito alla vincitrice della Coppa Italia e questo è stato mantenuto con la wild card alla Bardiani CSF. Il ciclismo si sta globalizzando e le wild card possono essere assegnate seguendo un piano commerciale e di marketing e probabilmente questo è quello che è successo. Mi dispiacerebbe molto se dovessero ritirarsi gli sponsor della Nippo Fantini e dell’Androni giocattoli. Ci sono regole internazionali per cui non si può cambiare il modo di accedere ad una corsa world tour e l’unico modo è quello dello wild card rilasciato dagli organizzatori».
Tornando agli interessi economici che hanno spinto RCS a scegliere le due formazioni straniere, ci sarebbero la partenza della corsa rosa nel 2018 da Varsavia per i 40 anni dall’elezione di Carol Wojtyla e due sponsor nella formazione russa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA