Vincenzo Nibali trionfa al Giro d'Italia

Vincenzo Nibali trionfa al Giro d'Italia
di Francesca Monzone
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Domenica 29 Maggio 2016, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 23:13

TORINO La festa può cominciare. E' il giorno del trionfo di Vincenzo Nibali in un Giro d'Italia che è stato bellissimo e spesso commovente. Un Giro d'Italia da vero batticuore, uno spettacolo che si è acceso nelle ultime tappe con lo Squalo che, sempre lui, ha regalato momenti di grande intensità proprio come aveva fatto, sempre sulle strade di casa, nel 2013 e poi, un anno dopo, su quelle del Tour. C'è però una differenza: nel 2013 Vincenzo aveva indossato la maglia rosa per due settimane, sulle Tre Cime il colpo di quella che era una marcia annunciata. Stavolta, invece, no. Nibali ha avuto momenti difficili, non riusciva a correre, lo vedevamo pesante sui pedali, addirittura affaticato. Anzi, prima di sostenere gli esami clinici sembrava sul punto di fare le valige. All'improvviso, sulle montagne, le montagne che tanto adora, ecco l'esaltazione. Due tappe, venerdì e sabato, per azzannare la classifica, fare letteralmente a pezzi i rivali, prima Kruijswijk e poi Chaves, recuperare qualcosa come 5 minuti che sono un'eternità.

Nell'attimo della vittoria, con Chaves a 52" e Valvedere a 1'17" (lui ha chiuso il suo Giro dopo 86 ore 32'49") Nibali si è esaltato. «È stata un'emozione bellissima per tutto il percorso di questa tappa – ha detto Vincenzo - Entrare nel circuito, con tutta quella gente.... E' stato eccezionale. Davvero, non ho parole in questo momento». E poi di corsa ad abracciare la sua famiglia e la piccola Emma che è la sua grande forza.

E' rinato a Risoul, Nibali, e in quel momento è passato dal buio al magico trionfo di un Giro che ricorderemo con cura per le tante emozioni che ci ha fatto vivere. Quel giorno, venerdì, Vincenzo ha vinto e ha pianto alzando le braccia al cielo per ricordare il giovane ragazzo morto appena due settimane fa mentre pedalava a Messina. C'era tutto in quel pianto: la tristezza per il piccolo amico che non c'è più, la consapevolezza di aver ritrovato la forza, il segnale che stava tornado il padrone del Giro.

Ha vinto il campione che aveva già perso. Lo ha fatto ieri sulla salita del Col della Lombarda quando ha deciso di attaccare Chaves. Un colpo perfetto, un'azione da campione quella a 12,2chilometri dal traguardo di Sant'Anna di Vinadio. Ha dato tutto, lo Squalo, ha lavorato come non mai mentre dietro Chaves e Valverde arrancavano, vedevano la sua maglia azzurra svanire. Il Colibrì Chaves non è riuscito a diventare aquila sulle alte montagne ma stavolta è rinato dopo quello spavento, tre anni fa, al Laigueglia che sembrava essere la sua ultima gara dopo l'incidente che stava per privarlo di un braccio.

Lì ha vinto il suo Giro e oggi, nella passerella finale da Cuneo a Torino, con la corsa neutralizzata a 60 chilometri dall'arrivo dopo il primo passaggio sotto il traguardo di Torino con tutti gli otto giri del circuito non validi per la classifica. La neutralizzazione è arrivata per le condizioni della strada scivolosa e la pioggia. Classifica sigillata.

Nel finale la tappa, che era una passerella, ha visto la brutta caduta di Colbrelli che ha urtato il braccio di uno spettatore. Il corridore è rimasto a terra: lo spavento, il brivido, è durato poco perché Colbrelli si è rialzato presto.

A vincere la tappa era stato Giacomo Nizzolo della Trek Segafredo che era rimasto sempre nelle prime posizioni ma la giuria lo ha declassato in dodicesima posizione perché nel suo sprint ha spinto contro le transenne Sasha Modolo della Lampre-Merida. A vincere è stato il tedesco Arndt davanti a Trentin e Modolo.

Nibali ha tagliato il traguardo alzando il braccio di Scarponi: se Vincenzo ha fatto suo questo Giro, un pezzetto di gloria spetta al suo gregario – e amico - che lo ha guidato nei momenti difficili della corsa rosa. Michele Scarponi che è stato un ottimo capitano, che ha vinto anche lui un Giro d'Italia nel 2011, è stato senza dubbio l'uomo chiave di Nibali in questo Giro.


 




La classifica finale
1. Vincenzo Nibali (Ita/Astana), 2. Esteban Chaves (Col/Orica GreenEDGE) a 52'', 3. Alejandro Valverde (Spa/Movistar) a 1'17'', 4. Steven Kruijswijk (Ola/LottoNL Jumbo) a 1'50'', 5. Rafal Majka (Pol/Tinkoff) a 4'37'', 6. Bob Jungels (Lux/Etixx Quickstep) a 8'31'', 7. Rigoberto Uran (Col/Cannondale) a 11'47'', 8. Andrey Amador (Crc/Movistar) a 13'21'', 9. Darwin Atapuma (Col/BMC) a 14'09'', 10. Kanstantin Siutsou (Blr/Dimension Data) a 16'20''.


La classifica della 21. tappa, Cuneo-Torino
1. Arndt (Ger/Giant Alpecin) s.t., 2. Trentin (Ita/Etixx Quickstep) s.t., 3. Modolo (Ita/Lampre Merida) s.t., 4. Porsev (Rus/Katusha) s.t., 5. De Bie (Bel/Lotto Soudal) s.t., 6. Savitsky (Rus/Gazprom Rusvelo) s.t., 7. Zabel (Ger/BMC) s.t., 8. Grosu (Rom/Nippo Fantini) s.t., 9. McCarthy (Aus/Tinkoff) s.t.


L'Albo d'oro del Giro d'Italia
2016 Vincenzo Nibali (Ita)
2015: Alberto Contador (Spa)
2014: Nairo Quintana (Col)
2013: Vincenzo Nibali (Ita)
2012: Ryder Hesjedal (Can)
2011: Michele Scarponi (Ita)
2010: Ivan Basso (Ita)
2009: Denis Menchov (Rus)
2008: Alberto Contador (Spa)
2007: Danilo Di Luca (Ita)
2006: Ivan Basso (Ita)
2005: Paolo Savoldelli (Ita)
2004: Damiano Cunego (Ita)
2003: Gilberto Simoni (Ita)
2002: Paolo Savoldelli (Ita)
2001: Gilberto Simoni (Ita)
2000: Stefano Garzelli (Ita)
1999: Ivan Gotti (Ita)
1998: Marco Pantani (Ita)
1997: Ivan Gotti (Ita)
1996: Pavel Tonkov (Rus)
1995: Tony Rominger (Svi)
1994: Evgenj Berzin (Rus)
1993: Miguel Indurain (Spa)
1992: Miguel Indurain (Spa)
1991: Franco Chioccioli (Ita)
1990: Gianni Bugno (Ita)
1989: Laurent Fignon (Fra)
1988: Andrew Hampsten (Usa)
1987: Stephen Roche (Irl)
1986: Roberto Visentini (Ita)
1985: Bernard Hinault (Fra)
1984: Francesco Moser (Ita)
1983: Giuseppe Saronni (Ita)
1982: Bernard Hinault (Fra)
1981: Giovanni Battaglin (Ita)
1980: Bernard Hinault (Fra)
1979: Giuseppe Saronni (Ita)
1978: Johan De Muynck (Bel)
1977: Michel Pollentier (Bel)
1976: Felice Gimondi (Ita)
1975: Fausto Bertoglio (Ita)
1974: Eddy Merckx (Bel)
1973: Eddy Merckx (Bel)
1972: Eddy Merckx (Bel)
1971: Gosta Pettersson (Sve)
1970: Eddy Merckx (Bel)
1969: Felice Gimondi (Ita)
1968: Eddy Merckx (Bel)
1967: Felice Gimondi (Ita)
1966: Gianni Motta (Ita)
1965: Vittorio Adorni (Ita)
1964: Jacques Anquetil (Fra)
1963: Franco Balmamion (Ita)
1962: Franco Balmamion (Ita)
1961: Arnaldo Pambianco (Ita)
1960: Jacques Anquetil (Fra)
1959: Charly Gaul (Ola)
1958: Ercole Baldini (Ita)
1957: Gastone Nencini (Ita)
1956: Charly Gaul (Ola)
1955: Fiorenzo Magni (Ita)
1954: Carlo Clerici (Svi)
1953: Fausto Coppi (Ita)
1952: Fausto Coppi (Ita)
1951: Fiorenzo Magni (Ita)
1950: Hugo Koblet (Svi)
1949: Fausto Coppi (Ita)
1948: Fiorenzo Magni (Ita)
1947: Fausto Coppi (Ita)
1946: Gino Bartali (Ita)
1940: Fausto Coppi (Ita)
1939: Giovanni Valetti (Ita)
1938: Giovanni Valetti (Ita)
1937: Gino Bartali (Ita)
1936: Gino Bartali (Ita)
1935: Vasco Bergamaschi (Ita)
1934: Learco Guerra (Ita)
1933: Alfredo Binda (Ita)
1932: Antonio Pesenti (Ita)
1931: Francesco Camusso (Ita)
1930: Luigi Marchisio (Ita)
1929: Alfredo Binda (Ita)
1928: Alfredo Binda (Ita)
1927: Alfredo Binda (Ita)
1926: Giovanni Brunero (Ita)
1925: Alfredo Binda (Ita)
1924: Giuseppe Enrici (Ita)
1923: Costante Girardengo (Ita)
1922: Giovanni Brunero (Ita)
1921: Giovanni Brunero (Ita)
1920: Gaetano Belloni (Ita)
1919: Costante Girardengo (Ita)
1914: Alfonso Calzolari (Ita)
1913: Carlo Oriani (Ita)
1912: Atala (a squadre)
1911: Carlo Galetti (Ita)
1910: Carlo Galetti (Ita)
1909: Luigi Ganna (Ita).
 

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