Golf, Molinari e gli Open d'Italia
«A Torino è sfida per la Ryder Cup»

Golf, Molinari e gli Open d'Italia «A Torino è sfida per la Ryder Cup»
di Donato Ala
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Lunedì 25 Agosto 2014, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:20
Gioved cominciano a Torino gli Open d’Italia di golf. Tra i favoriti c’ anche il nostro Edoardo Molinari.

Edoardo, finalmente potrà giocare il suo Open nel circolo che l’ha vista nascere, arrivando molto carico da ottime prestazioni.

«Sicuramente sto giocando abbastanza bene, ho fatto un mese e mezzo di risultati positivi dopo due stagioni da dimenticare a causa degli infortuni. Ora sono molto regolare e costante nelle prestazioni e questo mi da fiducia per il futuro».



Al prossimo Open di Torino i riflettori saranno puntati su di lei. Come lo vivrà?

«Sarà bello ritornare nel mio circolo. L’ultima volta ho giocato nel 1999 come dilettante, questa volta sarò molto competitivo e cercherò di divertirmi e dare il massimo, mio fratello mi ha riferito che lo scorso anno è stata una bella esperienza e cercherò di godermela tutta».



Si giocherà in agosto non certo un periodo ottimale per la salute dei campi da golf. Come troverà il percorso?

«Siamo stati fortunati perché non è stata propriamente un’estate arida. Ho parlato con il green keeper il quale mi ha detto che non ha mai visto un campo in queste condizioni, è bellissimo, ritengo che sarà molto simile al percorso dello scorso mese di settembre».



Edoardo, al recente PGA in America è stato nel primo giro anche in quarta posizione. Poi la svolta fino a concludere al 47° posto. Può spiegare cosa è successo?

«Il primo giro ho giocato peggio ed ho raccolto di più; nella seconda parte del torneo ho giocato meglio ma facevo fatica a finalizzare. Tutto sommato però è stata una settimana positiva che mi ha dato buoni spunti per i prossimi tornei ed è stata un’esperienza entusiasmante».



A proposito, si aspettava l’esplosione di Rory Mcllroy?

«Rory è in uno stato di forma pazzesca, in questo momento è impossibile batterlo, lo avevo visto in campo pratica in Scozia prima del British Open tirava la palla veramente forte e dritta tutto questo a seguito dell’allenamento che sta facendo in palestra, ha avuto un sensibile miglioramento fisico negli ultimi 2 anni».



Cosa può dirci a proposito del momento non troppo positivo di Matteo Manassero?

«Matteo è giovane, ha tanto tempo davanti, ha ancora margini di miglioramento. Deve cambiare qualcosa se vuole essere competitivo nei grandi tornei americani ai quali lui tiene molto. Speriamo faccia le scelte giuste in futuro perché è un talento che merita di essere tra i primi giocatori del mondo.



A parte lei, suo fratello e Matteo Manassero, chi vede come possibile vincitore del prossimo Open d’Italia?

«Direi che dovremmo cercarlo tra quelli che cercheranno un posto per la prossima Ryder Cup: sarà presente il capitano della formazione Europea Paul McGinley e sicuramente vorranno mettersi in mostra».

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