Pugilato, il massimo sale sul ring: Joshua contro Klitschko, Wembley spalanca i cancelli

Pugilato, il massimo sale sul ring: Joshua contro Klitschko, Wembley spalanca i cancelli
di Gianluca Cordella
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Sabato 29 Aprile 2017, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 12:41
Fuori i secondi. Che non è solo un modo per dire che l'incontro sta per cominciare. Nel caso della supersfida tra Anthony Joshua e Wladimir Klitschko è quasi uno slogan dell'evento: sul ring, per la corona mondiale dei pesi massimi, solo numeri uno veri, non c'è spazio per pupazzi mediatici o per vecchie glorie in cerca di borse sostanziose per risanare economie domestiche in crisi. Il presente, che si allarga a macchia d'olio verso il futuro, contro il passato che si aggrappa con forza e classe cristalline al presente. Da un lato il bad boy che ha conosciuto il riscatto olimpico e poi è decollato verso i pro. Dall'altro il campionissimo senza tempo che si rifiuta di archiviare la sua carriera gloriosa con la sconfitta contro lo showman Fury: se addio con sconfitta deve essere, che sia almeno per mano di un campione vero. Sullo sfondo una cornice mai vista prima, lo stadio di Wembley, eccezionalmente prestato dal calcio alla noble art. E numeri che non varranno il primato a livello mondiale ma che, da questo lato dell'Oceano, non si sono mai visti prima.

CURRICULUM A CONFRONTO
Le cifre, da sole, non danno mai la dimensione effettiva di un campione, ma aiutano a comprenderla al meglio. Joshua, 27enne di origini nigeriane e nativo di Watford, arriva alla sfida di stasera da campione in carica Wba e Ibf e con un curriculum impressionante: 18 incontri disputati tra i professionisti, tutti vinti per ko. La sua ascesa è stata fulminante, in cinque anni dall'oro olimpico al match del secolo. Con la falsa partenza di Londra 2012: «falsa» nel senso che quel titolo ai Giochi non avrebbe dovuto vincerlo lui, ma il nostro Roberto Cammarelle che diede al solido ma ancora acerbo Joshua una lezione di pugilato. Non la pensavano così i giudici che videro una parità inesistente e assegnarono l'oro al beniamino di casa per il maggior numero di colpi messi a segno. Non si fosse combattuto nel Regno Unito, il risultato della sfida sarebbe stato un altro. Una delle frequenti sviste olimpiche con cui purtroppo la boxe ha dovuto confrontarsi. Ma da lì in poi il talento dell'inglese è esploso e ha spazzato via ogni dubbio sulla legittimità della sue vittorie. La borsa di 15 milioni che intascherà per l'incontro di Wembley, tanto per tornare ai numeri, è una specie di certificazione. Per i bookmakers è lui il favorito, nonostante dalla parte opposta ci sia un pezzo di storia di questo sport. Wladimir Klitschko di anni ne ha 41, ha vinto 64 dei 68 incontri disputati in carriera e, negli ultimi 11 anni, ha perso solo una volta. Due anni fa, contro Tyson Fury, l'ultimo combattimento, quello che stava per fargli sfilare i guantoni (il titolo Ibo, perso nell'occasione, è vacante dopo la squalifica per cocaina del boxeur gitano e sarà in palio stasera). Non lo ha fatto e ora è lì, in casa del suo avversario, ad affrontare con serenità un confronto che, invece, sta creando più di qualche grattacapo nervoso a Joshua, com'è apparso evidente nella conferenza pre-match. Due highlights. Domandano all'inglese come reagirebbe se la sua serie immacolata dovesse interrompersi: innervosito, Anthony resta in silenzio e questa è la sua risposta. L'ucraino, dal canto suo, si limita a fare appello all'anagrafe. «Affronterò un ragazzo che ha lo stesso numero di anni che io ho trascorso nella boxe: 27», la serenità del veterano. Anche Wladimir è stato oro olimpico, ma ad Atlanta 1996, quando il piccola Joshua aveva 7 anni.

LA VOLTA BUONA
Finalmente ci siamo, insomma. I due giganti avrebbero dovuto incrociare i guantoni a novembre alla Manchester Arena. Una sfida rinviata in nome di acciacchi e infortuni che non hanno convinto: la sensazione è che i promoter volessero solo prendere tempo per cercare una location più importante. Ecco dunque Wembley, con l'agibilità concessa per 80 mila posti che poi vengono ritoccati a 90 mila per fronteggiare la poderosa richiesta di biglietti. A proposito, i 10 mila tagliandi in più sono finiti in 25 minuti dalla messa in vendita. Il giro d'affari complessivo sfiora i 60 milioni di euro, un cifra non sufficiente a fare entrare l'incontro nella top ten di tutti tempi, ma da record nel Vecchio Continente. Record che ci sarà invece in tv, con il milione e mezzo di pacchetti pay-per-view già prenotati dai telespettatori che già supera il milione e duecentomila al quale si era fermato il match del secolo tra Mayweather e Pacquiao. E per i tifosi dell'ultim'ora una buona notizia c'è: qualche tagliando disponibile a bordo ring ancora si trova. Costa appena 86 mila e 500 euro.
In tv: ore 00.30, diretta su Fox Sports