Nibali prepara la nuova stagione:
«La mia nuova vita per vincere il Tour»

Nibali prepara la nuova stagione: «La mia nuova vita per vincere il Tour»
di Gabriele De Bari
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Sabato 1 Ottobre 2016, 09:40
Mentre oggi si corre il giro di Lombardia, edizione numero 110, il vincitore dello scorso anno, Vincenzo Nibali, è impegnato alla costruzione della nuova squadra e alla definizione dei programmi. Il ricordo della drammatica caduta a Rio è sempre scolpita nella mente del campione che, però, cerca di esorcizzare quanto accaduto. «Ci penso poco perché quello che mi è capitato, fa parte del gioco. Quando corri per vincere, devi prenderti anche dei rischi».
Cosa le resta delle Olimpiadi?
«Più che al rimpianto voglio pensare alla magia dei Giochi, che ho vissuto più volte in carriera. Forse non ci sarà un'altra occasione però sono convinto di aver dato il massimo per realizzare il sogno di conquistare una medaglia. Ci sono andato vicino, non sono deluso».
Il bilancio del 2016 resta comunque positivo?
«Certamente, perché ho vinto il Giro d'Italia in una maniera che ha esaltato i tifosi. Un successo ancora più emozionante di vestire la maglia rosa per più giorni. Ho corso il Tour senza puntare alla classifica perché stavo preparando la corsa di Rio, sulla quale avevo puntato molto. Ma sappiamo come è andata...»
Dopo essere rientrato in gara alle Tre Valli, quali progetti ha per chiudere la stagione?
«Sono tornato a correre dopo cinquantotto giorni dall'infortunio, mi sto allenando forte perché mi aspettano Almathy e Abu Dhabi. Tra poco comincerà il primo ritiro in funzione 2017, anno nel quale vorrò essere protagonista sempre».
Quale sarà l'obiettivo principale?
«Un grande Giro e la Liegi».
La maglia rosa o quella gialla?
«Lo stiamo decidendo con lo staff, io sono soprattutto un corridore da corse a tappe e vorrei puntare a bissare il Tour».
Una grande sfida con Froome e Quintana?
«Sarebbe affascinante, presto farò sapere come verrà articolata la nuova stagione agonistica».
La preoccupa il cambio di squadra? Ha già scelto compagni e collaboratori?
«Era importante avere ancora il mio gruppo vicino. Per quanto riguarda staff completo e innesti spetterà al management decidere. Molti annunci, di compagni che mi seguiranno nella nuova formazione, sono stati già effettuati. Altri ne seguiranno a breve».
Fabio Aru: da amico e compagno, a grande rivale. Non le sembrerà un po' strano?
«Si era creato un ottimo rapporto e mi ha fatto piacere sapere che, per lui, sono stato un punto di riferimento. Il prossimo anno le cose cambieranno e capiterà di affrontarsi per lo stesso obiettivo, forse mi sembrerà strano ma entrambi saremo concentrati sulla vittoria e non ci sarà spazio per le emozioni».
Le pare normale disputare un Mondiale totalmente pianeggiante e riservato esclusivamente ai velocisti?
«Da tempo i percorsi sono disegnati per favorire alternativamente atleti con caratteristiche diverse. A volte, pur con la presenza di qualche salita, le pendenze risultano ininfluenti. Quindi non è del tutto strano».
Cosa le manca per colorare ancor di più la carriera?
«Ho vinto tanto, voglio vincere ancora».