Maccabi, i giochi ebraici sbarcano a Berlino: gli atleti tornano sui luoghi dell'Olocausto

Maccabi, i giochi ebraici sbarcano a Berlino: gli atleti tornano sui luoghi dell'Olocausto
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Giovedì 23 Luglio 2015, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 09:08
Mancano pochi giorni e poi andremo ad un importante incontro con la storia.

Dopo 70 anni dalla fine della II Guerra Mondiale, dal tentativo della Germania nazista e dei suoi alleati, di annientare, di eliminare il Popolo ebraico dalla faccia della terra, proprio a Berlino si svolgeranno i XIV Giochi Europei Maccabi.

Oltre 2.000 atleti ebrei da 36 Paesi del mondo, torneranno a gareggiare negli stessi luoghi dove fu loro vietato di partecipare.

Io sono un uomo molto fortunato, non solo perchè nel 2007 organizzai a Roma i XII Giochi Europei Maccabi, il più grande evento ebraico mai organizzato in Italia, ma anche perchè avrò l'onore di guidare la Delegazione Italiana a questo importantissimo appuntamento, così pieno di significati.

Sfileremo e cammineremo per le strade di Berlino non più con l'offensiva e distintiva Stella Gialla "Jude", cucita sul petto, ma fieri e orgogliosi con il Maghen David, simbolo del Maccabi e dello Sport ebraico.

Subito mi viene in mente mio nonno, Vittorio Pavoncello, chiamato Pippo er boia, per la sua bontà, ucciso appena sceso dal treno della morte a Birkenau.

Penso ad Angelo Calò Lupetto tornato dai campi di sterminio ma mai completamente guarito dentro. Grande appassionato di Sport, sfidò la dirigenza Maccabi e mi portò in Israele con la squadra di calcio e giocare per l'Italia, per poi affidarmi sua figlia, mia moglie Marina. Non volle mai, però, parlarmi della sua prigionia.

Vedo Raimondo Di Neris, indomito antifascista, allenatore di quella Stella Azzurra, squadra di calcio romana, composta da sopravvissuti ai lager, capace di vincere i campionati, zì Raimondo spese la sua vita, fino all'ultimo giorno, a combattere l'antisemitismo.

Poi I campioncini della Stella Azzurra come Ciccio Bozambo Moresco, capace di fare 2 goal alla Roma, durante un provino e andare via dicendo che con i suoi amici si divertiva di più e che avrebbe guadagnato di più giocando a carte nelle bische.
Altri atleti come Alberto Mieli Pucchio e Michele Sugone. I primi "professionisti" della squadra del Ghetto. Loro la domenica dovevano lavorare al mercato di Porta Portese e i compagni, pur di averli in squadra, si tassavano e pagavano loro la giornata di lavoro che avrebbero perso.

Alberto Mieli, zio Pucchio, accese il braciere che diede inizio ai Giochi Maccabi di Roma del 2007.
Come fosse un sogno, per averla immaginata milioni di volte, vedo l'immagine di Leone "Lelletto" Efrati pugile, che il 28 dicembre 1938 sfidò in USA, per la scalata al titolo mondiale dei pesi Piuma, Leo Rodak, pareggiando. Proprio in quel periodo in Italia entravano in vigore le Leggi razziali, Leone rifiutò l'ospitalità degli USA e tornò in Italia, per essere deportato ad Auschwitz, dove i suoi aguzzini, dopo il lavoro massacrante che era chiamato a fare, lo facevano combattere.

Quando seppe che alcuni kapò, avevano ridotto in fin di vita il fratello, anche lui deportato, volle farsi giustizia da solo, ma fu massacrato di botte e lasciato per terra moribondo, era il 16 aprile del 1944.
Lazzaro Anticoli Bucefalo, pugile, dal nome del cavallo di Alessandro il Grande, per quanto fosse grosso e fiero,fu strappato alla sua famiglia per trovare la morte nei campi di sterminio, dopo aver opposto strenua resistenza.

Rubino Romeo Salmoni, scampato perchè era un simpatico italiano che cantava sempre col sorriso, ma con una rabbia e una voglia di vivere più forte dell'annientamento fisico e mentale dei suoi persecutori, ora è in cielo a fornire di cuscinetti mio padre, per costruire i mono pattini dei bambini del Paradiso.

Rubino Di Segni "Ruenne", il primo ad accorgersi della razzia del 16 ottobre, il quale allertò gli abitanti del "Portonaccio" al 13 di Portico d'Ottavia, facendoli fuggire per i tetti del Ghetto.

Tutti loro saranno con noi il 28 luglio a Berlino al Waldbuhne all'Olimpia Park.

Noi saremo lì, sfileremo con le nostre divise, noi diremo al mondo che Hitler è stato definitivamente sconfitto, noi urleremo che un mondo di fratellanza e tolleranza è possibile.

Noi grideremo che il Popolo di Israele è vivo e questo sarà il nostro riscatto.

Vittorio Pavoncello*

*Presidente Maccabi Italy
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