Malagò: «Se Expo 2015 va male
niente Giochi Olimpici 2024»

Malagò: «Se Expo 2015 va male niente Giochi Olimpici 2024»
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Martedì 18 Marzo 2014, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 18:43
Noi tutti ci abbiamo messo la faccia, se Expo non va bene l'Italia non potr candidarsi per le Olimpiadi. Lo sostiene Giovanni Malagò, presidente del Coni, nel corso del suo intervento a un convengo sul tema di Expo e sport all'arena di Milano. Malagò dà poi piena fiduca a Giuseppe Sala, commissario unico per Expo, «è una persona seria che sta facendo il possibile in questa corsa contro il tempo» conclude.



«Faccio il tifo perchè una volta terminata Expo, si faccia un gioco di squadra per lasciare in quell'area un valore aggiunto per lo sport e il sociale». A dirlo Giovanni Malagò, presidente del Coni, nel corso del convegno all'arena di Milano dal titolo 'Ex(s)port 2015. Lo Sport ai tempi dell'Expò.



Malagò ha ribadito la volontà di aiutare Comune e Regione per la nascita di una cittadella dello sport al termine dell'Esposizione in cui «poter dar vita a strutture che permettano attività che fino ad ora non era possibile praticare». «È una nostra responsabilità»,

Una piscina olimpica di nuova generazione e un palasport. Sono queste le due strutture di cui secondo Giovanni Malagò, presidente del Coni, Milano avrebbe bisogno nel dopo Expo per dar vita a una cittadella dello Sport. «Non serve uno scienziato per capire che Milano ha bisogno di una piscina olimpica che oggi non c'è - dice a margine di un incontro su Expo e sport -, con tutti i requisiti di ultima generazione. E poi serve anche un palazzo dello sport».



Il presidente del Coni coglie al volo la proposta del governatore Roberto Maroni di proporre delle strutture necessarie a dar vita alla cittadella dello sport di Milano nell'area Expo, e aggiunge che un palasport aiuterebbe a potenziare anche alcune tradizioni della città, come quella del ghiaccio, e a supportare «l'avventura di Armani nella pallacanestro».



Sul nuovo stadio di cui il Milan ha manifestato l'interesse, Malagò ipotizza la nascita di una sorta di polisportiva «che abbia ricaduta anche su altre discipline come la pallamano o l'hockey».
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