La medaglia non è arrivata, tuttavia c'è comunque la buona notizia della bella prova di Antonella Palmisano, marciatrice pugliese, partita molto accorta, e risalita costantemente fino al quinto posto finale (1h29:34); considerate le sue non ottimali condizioni per via di un lieve infortunio muscolare patito all'inizio di agosto, un risultato enorme, che conferma la pugliese come atleta del futuro italiano della specialità. Resta tanta amarezza, invece, per la squalifica delle altre due italiane in gara. Più che le avversarie, però, a far male, piazzando un uno-due micidiale, è stata la giuria, che ha cacciato dalla gara Elisa Rigaudo e Eleonora Giorgi, intorno al 17esimo km per sospensione del contatto con il terreno, la più classica e controversa delle motivazioni per questo genere di provvedimenti.
Un esito imprevisto e destinato a sollevare inevitabili polemiche, non nuove - ovviamente - in questa disciplina. Il tutto è avvenuto nel momento cruciale della gara, quando, con le prime due piazze del podio saldamente nelle mani delle cinesi Hong Liu e Xiuzhi Lu (in testa con circa 30 secondi di vantaggio), l'ucraina Lyudmila Olianovska ha preso l'iniziativa e staccato le due italiane, compagne di fuga nella lotta per il bronzo. Pochi istanti dopo, lo stop dei giudici, prima esposto alla Rigaudo (alla prima squalifica in carriera, dopo 7 mondiali e 3 Olimpiadi), poi alla Giorgi. Al traguardo l'oro va alla favorita della vigilia, la primatista del mondo Hong Liu (fa parte del gruppo allenato da Sandro Damilano), che chiude in 1h27:45. L'argento è della connazionale Xiuzhi Lu, accreditata dello stesso tempo (le due arrivano insieme), mentre il bronzo della Olyanovska è cronometrato in 1h28:13.
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