Mondiali di nuoto, Setterosa ai quarti: facile vittoria sul Brasile 15 a 6. Quarto posto per il Team Event, il triangolo in acqua

Mondiali di nuoto, Setterosa ai quarti: facile vittoria sul Brasile 15 a 6. Quarto posto per il Team Event, il triangolo in acqua
di Piero Mei
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Luglio 2015, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 17:06

«Noi vogliamo solo la medaglia d’oro» ha detto Elisa Queirolo uscendo dall’acqua della piscina mobile nella quale il Setterosa aveva appena travolto il Brasile 15-6 e parlando a nome di tutte le azzurre che s’erano svegliate di prima mattina, colazione alle 6,30 giacché il match cominciava all 9.30.

PRIME DELLA CLASSE
Ora le azzurre hanno finito il girone con tre vittorie su tre, sono prime e andranno direttamente i quarti di finale senza passare dagli ottavi. Troveranno sul loro cammino, per via dei destini incrociati, la vincente del match tra la perdente di Spagna-Canada e la Grecia.

TUTTE IN GOL
Nelle prime tre partite del torneo hanno segnato tutte, tranne, naturalmente, le due portiere e manca la sola Pomeri che, parola della Aiello, «si sbloccherà». In particolare evidenza oggi Federica Radicchi, cresciuta a Bracciano fra i Diavoli del Nadir. « Il problema dell'orario non ce lo siamo posto; abbiamo sempre la carica giusta a qualsiasi ora. Siamo felici, abbiamo fatto meglio dei Mondiali di Barcellona e siamo tra le prime otto squadre al mondo. Siamo sulla cresta dell'onda e vogliamo continuare così» h detto Federica che ha partecipato all’orgia del gol con tre reti come Roberta Bianconi. Da segnalare che appena sveglia e in acqua è stata Tania Di Mario ad aprire la serie.

AL LAVORO
Ha detto il cittì Fabio Conti: «E’ solo un buon inizio, ma i grandi tornei partono dai quarti di finale e noi ci saremo. Ora ci concederemo un pomeriggio di relax ma già domani sosterremo una doppia seduta tra palestra e piscina. Ci serve solo continuità in vista delle partite decisive”.

GEMELLE DIVERSE
Storia di gemelle diverse nel Brasile: le due Oliveira, che vorrebbero lasciare l’acqua per la passerella, erano Amanda, bomber che ha segnato 4 dei 6 gol brasiliani, e Tess, portiere sostituito dopo la valanga di gol nella prima metà gara. IL punteggio finale di 6 a 15 è maturato con i parziali 0-3, 1-5, 3-3, 2-4.


Se il quarto posto dell’altro giorno nella 10 km mondiale a Kazan aveva lasciato sì l’amaro nella bocca di Rachele Bruni ma aveva anche messo nel suo zainetto azzurro il biglietto per Rio olimpica per la quale si era qualificata, quello di oggi sa solo di fiele: perché il team event, il triangolo in acqua, nulla di sesso o gossip ma semplice gara mista, non è olimpico e dunque il quarto posto a poco serve nel conteggio della gloria. La chiamano medaglia di legno quella del quarto posto, ma se il secondo è il primo dei perdenti il quarto è meno ancora.
L’ATTESA
Per questo i volti degli azzurri, Rachele, Simone Ercoli capitano di squadra e nocchiero del triangolo essendo quello dedicato ad indicare la rotta, senza la bussola ma con l’esperienza dei suoi 36 anni («un altro paio gareggio ancora» dice) e Federico Vanelli non sono l’immagine della gioia.
Ci sono stati sì dieci minuti nei quali il tabellone ufficiale metteva l’Italia al terzo posto, ma mancava il risultato del Brasile: anche i brasiliani erano arrivati da un bel po’ ma c’era da decifrare il loro tempo al cronometro. Non nei confronti dell’Italia che a occhio s’era visto che era stata battuta dal Brasile: gli atleti sudamericani erano partiti un minuto dopo l’Italia (tra i due team il Portogallo perché l’intervallo di partenza era di 30 secondi) ed erano arrivati prima che il minuto passasse tra il tocco azzurro e quello brasileiro.
Era da confrontare il tempo loro con quello dell’Olanda e ci voleva parecchio, perché alla fine neppure le lancette erano riuscite a separare olandesi e brasiliani, tanto che sarebbe stato riconosciuto l’ex aequo d’argento tra i due, dopo l’oro tedesco.
Gli italiani però non sapevano che era questa la ragione dell’attesa né i tre in acqua potevano aver visto ad occhio il reale distacco del toccatore brasiliano (il terzo atleta). Dunque friggevano sotto la pioggerella che s’era appena precipitata a bagnare tutti.

LA DELUSIONE
Agganciati da un inviato della radio della Rai, strumento che spesso ci fa vivere emozioni in maggior diretta perfino delle telecamere, nulla dicevano anche per scaramanzia, o solo per scaramanzia: guardavano il tabellone che li dava sempre terzi e vicini a loro sulla pedana i brasiliani fremevano. Poi l’urlo di gioia fu brasiliano e gli azzurri diventarono tristi: la saudade era dei ragazzi italiani.
Quarti, ancora quarti: che è un bel risultato perché non è che siano poi così svariati i campi dello sport (sempre più di quelli del vivere quotidiano) in cui l’Italia sia la quarta al mondo, ma quarti e senza podio mondiale in una gara che è da rivedere nelle sue regole. Ad esempio i 30 secondi di distacco alla partenza sono pochi e invitano i più deboli a farsi raggiungere dai più forti e poi cercarne e tenerne la scia, come hanno fatto gli Usa con la Germania.

IL CRONO
L’arrivo vede Germania (Reichert, Muffels e la Harle) prima in 55:14.4 pur essendo al debutto senza il fantastico Lurz che si è ritirato e qui sostituito nell’équipe già campione dal giovane Muffels, Brasile (Villarinho, Do Carmo e la Cunha) e Olanda (Schouten, Weertman e la Van Rouwendhal) secondi in 55:31.2 e l’Italia di Simone Ercoli, Federico Vanelli e Rachele Bruni quarta con i tempo di lei, 55:49.4.
© RIPRODUZIONE RISERVATA