Nibali commuove anche la mamma di Pantani
«Ho pianto anche io, sembrava il mio Marco»

Nibali commuove anche la mamma di Pantani «Ho pianto anche io, sembrava il mio Marco»
di Gabriele De Bari
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Lunedì 28 Luglio 2014, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 11:14
ROMA Una vittoria nel segno di Pantani, grande idolo di Nibali. Il siciliano, a distanza di 16 anni, è riuscito a emulare le gesta del grande scalatore romagnolo, vincendo la Grande Boucle. E la storica affermazione è stata salutata con affetto anche dalla signora Tonina, la mamma di Marco, emozionata per il trionfo di Vincenzo sulle strade francesi. «Ho provato una gioia immensa, nel vedere un altro italiano in giallo di Parigi. Ovviamente il ricordo è volato indietro di qualche anno, quando fu Marco a vincere il Tour. Salì sul podio della premiazione tutto tinto di giallo, compreso il pizzetto».



Ha seguito un poco il Tour dominato da Nibali?

«Certamente. Pur se non sono mai stata un’esperta di ciclismo, dico che ha entusiasmato dando spettacolo, proprio come faceva Marco. Non ha vinto, ma ha stravinto da padrone, regalando all’Italia una soddisfazione che mancava da troppo tempo. È inutile dire che gli faccio i miei complimenti, ha davvero onorato il ricordo di mio figlio».



Vincenzo, tifoso di Marco, che compie la sua stessa impresa nella corsa più importante del mondo, seguita in 200 Paesi.

«Un segno di continuità: il tifoso che eguaglia il proprio idolo. Un’altra pagina che resterà per sempre nella memoria di milioni di tifosi, non soltanto italiani».



Ha conosciuto personalmente Vincenzo?

«Si, ci siamo visti nello scorso mese di febbraio. Per ricordare il decennale della scomparsa di Marco organizzai una serata-evento a Cesenatico, alla quale presero parte tantissimi campioni del passato, compagni, amici e anche corridori in attività. A quella serata venne invitato anche Vincenzo Nibali».



E fu una serata speciale e suggestiva?

«Molto. E non soltanto perché si ricordava mio figlio, scomparso a soli trentaquattro anni, dopo tutto quello che aveva subito. In quella circostanza, del tutto particolare, sapendo che Vincenzo era un acceso tifoso di Marco, gli regalai la maglia gialla portata a casa sedici anni fa dal Tour de France».



E Nibali come reagì?

«Lo vidi felice ed emozionato. Mi disse che l’avrebbe corservata con cura tra i ricordi più belli. E mi fece una promessa».



Quale?

«Mi disse che sarebbe andato al Tour e che mi avrebbe portato la sua maglia gialla...»



Praticamente avvertiva aria di trionfo.

«Può darsi, di certo mi parve convinto e convincente. E’ come se sentisse che avrebbe compiuto qualcosa di speciale, proprio nel nome di Marco. Ebbi la forte sensazione che avrebbe potuto farcela».



E adesso cosa si aspetta?

«Che venga a Cesenatico a consegnarmi la maglietta. So che ha già parlato ufficialmente, della promessa fatta questo inverno, e che, appena potrà, mi verrà a trovare. Lo aspetto a braccia aperte».



La maniera più bella ed emozionante di onorare la memoria del Pirata, sempre viva tra gli sportivi.

«Decisamente. Anche Marco, da lassù, vedendolo salire sulle salite più importanti dal Tour, avrà tifato per Vincenzo. A Parigi si è idealmente realizzato un passaggio delle consegne: non vedo l’ora di abbracciare Nibali e di ringraziarlo per quello che ha fatto».

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