Nicole Orlando, dalla pista di atletica a quella da ballo: «Ho un cromosoma in più, quello della felicità»

Nicole Orlando, dalla pista di atletica a quella da ballo: «Ho un cromosoma in più, quello della felicità»
di Carla Massi
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Mercoledì 26 Luglio 2017, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 15:07
Sta rannicchiata sotto il palco e piange. Spiegazza il suo bell'abito di tulle e raso bianco-nero mentre stringe le braccia con la testa china. L'emozione vince sulla forza e il coraggio di Nicole Orlando, classe 1993, atleta paralimpica con sindrome di Down. Tesserata della Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale.
Ma come, proprio tu che hai vinto medaglie su medaglie nei campi di atletica, tu che per mesi sei stata protagonista di Ballando con le stelle, tu che regali la voglia di lottare ad ogni costo? «Oggi mi è presa così, penso a mia nonna che non c'è più e piango. E poi lì, davanti a tutte quelle luci e quella gente. Un premio...».

Nicole è nella piazza di Castiglion Fiorentino vicino Arezzo dove, come ogni anno, è stato organizzato il premio Fair Play Menarini. Incontro dei più grandi atleti distinti per etica sportiva. Accanto a lei Niccolò Campriani, tiratore vincitore di tre medaglie d'oro e una d'argento alle Olimpiadi, Yelena Isinbayeva campionessa olimpica, mondiale e europea, la prima donna a valicare la barriera di 5 metri nel salto in alto, David Lekuta Rudisha campione olimpico in carica sulla distanza degli 800 metri.

Nicole si scioglie, mette la schiena dritta, sale le scale, vola sul palco, prende il premio I valori sociali dello sport e si trasforma in un'eroina che ti travolge e ti ammalia. Per lei applausi a non finire. Ride, si rabbuia poi ride ancora. Torna giù con gli occhi ancora gonfi ma è invasa da un sorriso tenerissimo.

Hai avuto paura?
«No, solo che non riuscivo a fermare l'emozione. Che strano».

Eppure in gara ci riesci, vero?
«La gara è un'altra cosa, come sappiamo noi del Team ability La Marmora di Biella! Per me è vietato dire non ce la faccio. In pista ho imparato a restare tranquilla, a non pensare a niente e guardare solo in traguardo».

Il presidente Mattarella ti ha citata nel discorso di fine anno per la tua volontà e la tua tenacia. Sei ancora così due anni dopo i trionfi in Sudafrica ai mondiali di atletica per ragazzi con sindrome di Down?
«Ancora di più. Allora doveva esserci mia nonna ma è scomparsa all'improvviso. Così sono diventata ancora più forte per lei, cinque medaglie».

Ma è vero che oltre al salto in lungo, la corsa, il lancio del peso e il nuoto ora gareggi anche per il lancio del disco? Ma ce la fai in tutte queste discipline?
«Lo ripeto, ma dire non ce la faccio. E' il mio motto e me lo dice sempre la mia inseparabile Anna Miglietta. Lei è stata medaglia di bronzo ai mondiali di ginnastica ritmica di Cuba. Non è così difficile lanciare il disco e poi mi piace molto».

Perché ti piace così tanto?
«Per lanciarlo bene bisogna saper danzare il valzer, davvero. E io questo ballo l'ho imparato a Ballando con le stelle. Muovo il corpo, mi giro e lancio. Sono andata bene. Mi alleno tanto».

Cosa non ti va della vita dell'atleta?
«A me piace tutto. Mi fa superare tutti gli ostacoli, mi insegna ad avere grinta e tenacia. Mi pesa tanto dover sempre fare attenzione a quello che mangio. Mica mi posso abbuffare! Altrimenti mi ingrasso e addio gare».

E tu invece che vorresti mangiare di più?
«Tutto! Per i dolci impazzisco ma come ne metto uno di più nel piatto Anna mi guarda male. Io mangerei ogni cosa, sono una buona forchetta. Meno male che posso abbondare con l'anguria d'estate».

Che diresti ad una tua coetanea di quasi 24 anni che non fa mai sport?
«Che si perde una cosa bellissima della vita. Perché ti fa diventare forte, ti far star bene e ti fa conoscere tante persone. Ti fa vincere e spiegare che vuol dire stare in gara senza mai danneggiare l'avversario».

E questo ti fa essere una ragazza felice?
«Io ho una malattia legata ai cromosomi, lo so. Ne ho uno di più. E sai che cromosoma è? Quello della felicità. Quello che mi fa essere sempre sorridente e serena. Non si vede?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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