Nuoto dell'altro mondo, dalla venere Susanna alla ​la staffetta “mista al quadrato”

Nuoto dell'altro mondo, dalla venere Susanna alla la staffetta “mista al quadrato”
di Piero Mei
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Venerdì 21 Luglio 2017, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 20:11
Gli azzurri del nuoto erano allegri come i compagni di scuola all’antico rito della foto di classe, questa mattina a Budapest, quando bisognava preparare l’immagine, in bilico tra lo sponsor e il bel ricorso, di tutti quelli che difenderanno se stessi e l’Italia nell’acqua mondiale della Duna Arena, in riva al Danubio. Di buonumore e in buona forma, da Federica in poi, Greg e Gabriele, le matricole come Nicolò Martinenghi fresco di “rapata” battesimale, Miressi o Vendrame, oppure Luca Dotto che ha un pezzo di cuore altrove (anche la fidanzata, la Fiammingo, è impegnata in un mondiale, quello di scherma a Lipsia), la giovane Quadarella di lunga gittata o il capitano di lungo corso Filippo Magnini e tutti gli altri. Ma c’è poi il “nuoto dell’altro mondo”, cioè di quelli che da domenica in poi andranno per medaglie e podio, proponendo temi vecchi  nuovi.

I NUOTATORI NERI
Simone Manuel, statunitense, ha vinto l’oro a Rio 2016 nei 100 stile, la gara delle gare che, curiosamente, tra i maschi non ha stelle superbrillanti. E’ di colore, e questo fa crescere di nuovo l’interesse sul dibattito di sapore un po’ razzista ma anche di posizioni genetiche, se i neri, che stravincono nella velocità su terra, siano invece meno adatti all’acqua, per questioni di firbe e di tessuto grasso. Soprattutto, però, per questione di retaggio razzista e per mancanza di opportunità di allenamento nei loro paesi d’origine.

DOPO IL DOPING
La russa Efimova, il coreano Park e qualche altro squalificato per mesi (anche il cinese Sun Yang) ora che hanno “scontato la pena” possono tranquillamente tornare in vasca e gareggiare. C’è chi vorrebbe sanzioni più severe e impedimenti duraturi al doppio fine di punire ogni truffa (e ogni scusa strampalata tra le molte che circolano) e di tutelare la salute dei ragazzi che prendono a modello i campioni, e sono tanti. Perché non io, se lo fanno loro? E se c’è il modo di andare più forte, perché non utilizzare scorciatoie?

IL BAMBINO E IL SUO IDOLO
Il ragazzo di Singapore Schooling, da adolescente si fece fotografare mentre chiedeva l’autografo al suo delfino-idolo, Michael Phelps, ormai ritirato forse definitivamente (si dedica a gareggiare con gli squali a favore di sponsor). E’ stato delfino d’oro a Rio e vuole confermarsi nella specialità dove Baltimora Kid era imbattibile.

KATINKA LA PRIMA DONNA
Il nuoto in Ungheria è sport di grandissima tradizione: non per niente il primo olimpionico in acqua, Alfred Hajos, Atene 1896, era ungherese. Katinka Hosszu è donna di tutti gli stili e tutte le gare e sta pure combattendo una nuova battaglia: quella di fondare una associazione di nuotatori professionisti, a somiglianza di quella che c’è nel tennis. Nel tennis il professionismo c’è sempre stato: l’Associazione però è nata nel 1972, il più famoso dei tempi era Jack Kramer.

VENERE LOCALE
Susanna Jakabos, ungherese anche lei, è considerata da molti “la più bella della vasca”. Poche speranze per i tentati: sposerà a fine mondiali il suo allenatore.

RANA DI POTENZA
Uno dei fenomeni da piscina è l’inglese Adam Peaty, ranista strepitoso che ha aggiunto allo stile previsto dai regolamenti una maggior dose di potenza. I puristi dicono che non è bello da vedere (mica come Popov che nello stile libero era la leggerezza e il nuoto fatti persona). Non sarà bello ma abbatte i muri.

MACK HORTON
E’ l’australiano avversario di Paltrinieri, ma anche amico: Greg a andrà per mesi ad allenarsi da lui in Australia. Horton venne visto in televisione da un suo fan che notò un neo e gli mandò un messaggio social: attento, è pericoloso. Fece le analisi, lo era davvero ma fu preso in tempo. Non sempre la televisione fa danni, e nemmeno i social. Che anzi possono aiutare: come l’unico nuotatore delle Isole Vergini, Greg Penny, che non aveva soldi per il biglietto aereo per la madre ma via web ha raccolto 1000 dollari d’accompagnamento.

MILLENNIALS E ALTRO
Arrivano in vasca ragazze e ragazzi nati dopo il 2000, specie da Paesi in via di sviluppo. Magari i loro tempi non saranno competitivi, ma lo spirito lo è ed è un seme per la sempre maggior globalizzazione del nuoto agonistico (quello da spiaggia lo praticano tutti). Debutta al mondiale l’Afghanistan.

KATIE LE NUOTA TUTTE
La regina dei mondiali, almeno nello stile libero, dovrebbe essere Katie Ledecky, l’americana che li nuota tutti,. dai 200 ai 1500, quattro gare e staffette d’aggiunta. Ma occhio, per il trono, alla svedese Sjoestroem. E per uno “scherzetto” Federica perché no?

MIXED MIXED
Torna anche la staffetta “mista al quadrato”, quattro stili e due sessi, da mescolare a proprio piacimento. Con algoritmo, differenziali, calcoli vari che ci vorrebbe Alan Turing, il matematico che decifrò i codici nazisti, magari partendo dal ripetitivo “Heil Hitler” del finale. Ma forse qui basta un semplice foglio excel.

ELEZIONI FINA
Una gara difficilissima quella che domattina coinvolgerà l’Italia non in una piscina ma in una sala congressi di un hotel: si vota per l’elezione del nuovo presidente mondiale del nuoto. Il presidente della Federazione Italiana, Paolo Barelli, si è candidato, con l’insegna del nuovo, contro l’81enne presidente in carica perenne, l’uruguayano Julio Maglione. Il quale rappresenterebbe una staffetta biennale, passando il testimone a metà mandato al candidato unico vicepresidente, il kuwaitiano Al Mussalam. I giochi sembravano quasi interamente fatti, ma all’ultimo è intervenuto qualcosa che potrebbe, se non rivoluzionare l’esito del voto, dare però un forte segnale verso il futuro. Il candidato vicepresidente e presidente ereditario presunto è stato investito dalle accuse di corruzione. E’ in rete una intercettazione al riguardo nella quale si parla di percentuali su sponsorizzazioni. Il Comitato Internazionale Olimpico ha già aperto un’inchiesta della sua Commissione Etica. L’Fbi e la Cia stanno indagando al proposito: è un filone d’inchiesta che ha già avuto sviluppi per la presidenza del calcio mondiale. C’è da aspettarsi dopo il Fifa-gate anche il Fina-gate, se i voti non cambiano rotta prima.
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