Ma l'ipotesi per il comitato olimpico non è praticabile. Parlando all'assemblea generale dell'ente dello sport panamericano, in corso in Uruguay a Punta del Este, il presidente del Cio Thomas Bach ha sostenuto che il fascino delle Olimpiadi «è intatto, alto come non mai, e lo testimonia il fatto che il numero dei nostri top sponsor è il maggiore di sempre, per non parlare del fatto che per avere i diritti televisivi in tanti fanno la fila, tanto è vero che ci sono contratti di questo tipo in essere fino al 2032». Tutto ciò, secondo Bach, «perché in un mondo che non è più quello di prima, perché i tempi sono cambiati - ha sottolineato - i Giochi e l'ideale olimpico rappresentano un fattore di stabilità, come invece non succede nel mondo dell'economia e della politica: il nostro movimento e le Olimpiadi sono, al momento, l'unico evento che riesce a tenere il mondo unito sotto lo stesso tetto. Ad esempio, ci siamo riusciti anche a Rio nonostante difficoltà di vario tipo. Noi cerchiamo di portare un messaggio di pace e stabilità». Il presidente del Cio, a proposito delle rinunce di Amburgo, Budapest e Roma per l'Olimpiade del 2024, ha comunque ammesso che «in Europa ci sono delle difficoltà. Ci sono dei gruppi che sfruttano l'argomento Olimpiadi a scopo politico. Ma dobbiamo capire che le nostre procedure per potersi candidare forniscono strumenti a chi sostiene che ci sono troppe spese e troppe complicazioni».
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