LA FESTA ROMANA
«Era la prima volta. E' stato bello, anche se io il presidente della Repubblica lo avevo già incontro l'inverno scorso». Un attimo di pausa prima di pensare a Rio e allora, anche per caricarsi, per trovare nuove energie, eccolo parlare dell'europeo londinese. «Belle gare, ma sopratutto i 1500sl. Ho fatto un gran tempo e guardate che non ero al cento per cento. 14'34 è un bell'andare verso Rio». Paltrinieri è soddisfatto. «Mi sto allenando bene e adesso spero di aggiungere qualcosa in Sierra Nevada. Quando torno, a fine giugno, farò l'ultima gara prima delle Olimpiadi. Mi vederete a Roma, al Sette Colli».C'è un gran tempo, il secondo di sempre al mondo che ha firmato agli Europei. Il record non è lontanissimo (14'3102 del cinese Sun Yang) ma Greg finge di non sapere. «Non ci voglio pensare, al primato, ma la strada è quella giusta. Se viene, bene. Adesso penso a mettere a posto ogni particolare». A Rio, del resto, conta vincere. Ha fiducia, Paltrinieri, perché a Londra ha nuotato rilassato, non come aveva fatto un mese fa a Riccione, agli Assoluti. «Allora volevo strafare, ho faticato. Agli Europei è stato tutto diverso: ero tranquillo, conscio di quello che avevo preparato. Sono migliorato». E non teme neppure le gare di notte. «Nessun problema, davvero», dice.
IL SOGNO OLIMPICO
Rio è nella sua testa. Lo è dal giorno dopo Londra, quella olimpica di quattro anni fa. «L'esperienza del 2012 mi fa bene, le aspettative sono positive. Il sogno? Battere Sun Yang». Si sente già a Rio, Greg, nel Villaggio dove vorrebbe incontrare che non ci sarà. «Mi piacerebbe vedere i campioni della Nba ma loro dormiranno in hotel. Vorrei conoscere Nadal e Federer ma chissà se verranno al Villaggio. Beh, il basket andrò a vederlo».
«IL DOPING? VINCO IO»
C'è qualcosa che non va nello sport di oggi. Parliamo del doping, del sospetto al ricorso alla scorciatoia. «E' una storia bruttissima, che non mi piace. Penso anche al caso del meldonium, alle medaglie di Sochi... Che brutto. Lì per lì, quando sono in acqua, non ci penso. Anzi, il mio unico obiettivo è battere i rivali. Il doping? Da qui a Rio non ci voglio pensare». Il pensiero, adesso, è ai Giochi e si ispira a Kobe Bryant. «Che grande giocatore. Adesso mi piace tanto Vince Carter». A Rio sa che la nazionale del nuoto sarà diversa rispetto a quella di Londra 2012. «Siamo diversi, c'è unità. E siamo più forti».
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