Sci, Sofia Goggia: «Antipatica e forte ma piena di gioia»

Sci, Sofia Goggia: «Antipatica e forte ma piena di gioia»
di Mario Nicoliello
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Giovedì 12 Gennaio 2017, 10:55
C'è la gioia di sciare alla base degli ottimi risultati della tenace e impaziente Sofia Goggia. «Gareggio col cuore racconta alla vigilia del week-end di Altenmarkt con l'atteggiamento di una bambina che vuole divertirsi». Parola d'ordine divertimento, quindi. È questo il segreto della ventiquattrenne bergamasca che a furia di podi in Coppa del mondo ha fatto riscoprire agli italiani la passione per gigante e discese. «Lo sci è stata la mia scelta di vita. Faccio ciò che mi piace, perciò non parlerò mai né di sacrifici né di rinunce».

 

Sciare col sorriso è la ricetta seguita da un talento sbocciato presto, ma frenato da scoppole terribili. Non aveva ancora 21 anni, quando ai Mondiali di Schladming 2013 Sofia fu quarta in superG nel giorno in cui Lindsey Vonn si frantumò il ginocchio: «Quella gara fu la svolta della mia carriera, lì compresi di poter diventare una campionessa». Per salire sul podio però la Goggia ha dovuto aspettare quasi quattro anni, trascorrendo più tempo in infermeria che in pista: «Sono tornata grazie alla forza di volontà. Devo ringraziare la mia famiglia che mi ha trasmesso il carattere duro che mi ritrovo».

NIENTE PER CASO
Nulla nasce per caso. I risultati di questa stagione hanno infatti radici lontane: «Ho lavorato sui minimi dettagli dall'alimentazione agli allenamenti, trascorrendo un'estate senza intoppi. Sapevo di essere in forma, ma non mi aspettavo questa continuità». Sofia non nega di aver provato paura («Bisogna accettarla e affrontarla, c'è chi riesce e chi si arrende, io appartengo alla prima categoria») e ammette di non riuscire a stare ferma: «Quando non ho nulla da fare divoro libri: dai gialli svedesi ai romanzi di fine Ottocento. Di recente mi ha colpito la biografia di Nadia Comaneci. Mi piace poi la fotografia e in futuro vorrei sfrecciare su una motocicletta».

LA SIMPATIA
Con scorza resistente e piglio deciso, Sofia si sta imponendo nel circo bianco: «Non sono simpatica a tutte le mie colleghe, ma cerco di essere rispettosa verso le altre. È difficile essere amiche delle rivali perché in pista siamo tutte nemiche».

IL CELLULARE
Giornali, tv e siti internet. Le richieste di interviste impazzano e il cellulare non smette di squillare: «Rispondo a tutti perché bisogna parlare delle cose positive». Tutto ciò non sta però scalfendo l'equilibrio psicologico dell'azzurra («La pressione non esiste, sono le persone a crearsela») che al cancelletto di partenza ha in mente un solo obiettivo: «Essere la migliore Sofia Goggia che ogni giornata può richiedere. Quando sono convinta di me stessa, scio in scioltezza». 

Cresciuta col mito di Deborah Compagnoni e Isolde Kostner, Sofia è rimasta colpita da una telefonata ricevuta di recente: «Mi ha chiamato Alberto Tomba per farmi i complimenti e incoraggiarmi a continuare in questo modo». Una stagione sinora con sette podi, senza però la gioia della prima vittoria della carriera. Un appuntamento rimandato di gara in gara: «Se potessi scegliere dove ottenere il primo successo opterei per Cortina, così da essere profeta in patria. Prima ci saranno altre tre tappe di Coppa, inutile perciò affrettarsi». Insomma per chi ha già esaudito il sogno da bambina («A sei anni mi sarei immaginata così») non esistono più giornate buie, perché «se fai quello che ti piace non puoi essere triste».