LA NOVITÀ
Stavolta niente goggiate quindi, bensì concentrazione al massimo e studio millimetrico delle linee. Il risultato è stato stupefacente: su un tracciato lungo poco oltre il minuto la bergamasca ha inflitto più di un secondo a Federica Brignone: «La prima a essere sorpresa sono io, perché pensavo che i distacchi potessero essere ridotti, invece spingendo come una matta nel tratto finale ho creato il vuoto con le rivali». Più che avversarie verrebbe da definirle amiche, visto che Sofia ha festeggiato abbracciando Brignone e Fanchini. La venticinquenne orobica «più che per la magnifica tripletta italiana» si dice «contenta per Nadia, perché il suo terzo posto vale più della mia vittoria dopo quanto accaduto alla sorella maggiore Elena». Adesso spazio al futuro con un calendario targato Italia: due discese e un superG a Cortina da venerdì a domenica, poi il gigante di Plan de Corones. «Per me le gare italiane significano avere tante persone al parterre e quindi poter sfruttare un grande tifo. È assolutamente bello e sono molto felice di aver vinto prima dell'appuntamento casalingo». Da buona polivalente Sofia non ha una preferenza. Così se in Alto Adige prevede «un gigantino tosto di quelli che piacciono a me», per il triplo appuntamento con la velocità sull'Olympia delle Tofane «sono fiduciosa e mi aspetto cose buone». Peccato che i festeggiamenti per l'impresa di Bad Kleinkirchheim siano stati sobri: un rapido brindisi prima di fare le valigie e nessuna abbuffata dal momento che «la vita da atleta comporta sacrifici». Infine uno sguardo sui Giochi olimpici di Pyeongchang, col programma a cinque cerchi che proporrà prima il gigante, poi il superG, quindi la discesa: «Vado avanti un passo alla volta, resto concentrata su tutte le mie gare senza distrazioni e per ora penso solo alla Coppa».
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