Dal salto con l'asta al bob, la nuova vita di Gibilisco: «Voglio i Giochi 2018»

Bertazzo e Gibilisco
di Mario Nicoliello
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 12:45
Fino a due anni e mezzo fa il suo mestiere era valicare l'asticella saltando con l'asta. Attività che gli è riuscita bene visto il titolo mondiale di Parigi 2003 (l'ultimo oro azzurro in una rassegna iridata all'aperto) e il bronzo olimpico di Atene 2004. Appesa la divisa di atleta al chiodo Giuseppe Gibilisco non è riuscito a stare lontano dal mondo dello sport e così a 37 anni (saranno 38 in gennaio) si è messo nuovamente in gioco. Non in pista o al caldo come ci aveva abituato, bensì sul budello ghiacciato. Dall'atletica al bob il passo è stato breve.

IL PASSAGGIO
«Tutto è nato per caso, da uno scambio di idee col direttore tecnico della nazionale Omar Sacco che è un mio amico. Abbiamo deciso di provare e il primo mese è trascorso da favola». Dopo il raduno a Cesana Torinese, durante il quale ha fatto i test di spinta, il siciliano ha assaggiato l'ebbrezza di una discesa a più di cento all'ora sulla pista di Koenigssee in Germania. «Entusiasmante, adrenalico, uno sport per gente con gli attributi, se non sei un po' pazzo non ti puoi lanciare nelle curve ghiacciate», così Gibilisco descrive l'esperienza sul budello tedesco, dapprima da frenatore del bob a 2 guidato da Simone Bertazzo e poi da ultimo componente nel bob a 4 con, oltre a Bertazzo, Federico Comel e Rocco Caruso. Buona la prima, l'avventura può continuare. Oggi altre prove di bob a 4 ma con equipaggio diverso, sabato e domenica due discese da apripista, quindi fuori gara, nella tappa di Coppa Europa. «Se tutto andrà per il meglio potrei esordire in Coppa del mondo a gennaio. Non so dire quando e dove con precisione, ma potrebbe essere a Sankt Moritz».

FUTURO TRACCIATO
Gibilisco non scherza, fa sul serio: «Non sono qui per fare la comparsa o in cerca di visibilità. Ho un obiettivo chiaro: qualificarmi per i Giochi olimpici ed essere protagonista a Pyeongchang». Spingere all'inizio, assecondare il bob nelle curve e poi frenarlo al traguardo: questi i compiti assegnati al siracusano. «Ad accomunare il bob e l'asta è il fatto che non si usano le braccia. Nel salto fai leva sull'asta, qui appoggi le mani al bob e spingi. In entrambi i casi ti aiuti solo con le spalle». Amante della montagna («Ogni anno faccio la settimana bianca con gli amici, sciare mi piace un sacco») e non avverso al freddo («Un po' lo senti, ma fa parte del gioco»), Gibilisco continua a vivere a Siracusa e ad allenarsi sul campo di atletica: «Non ho mai smesso di correre e di fare esercizi. L'allenamento a secco lo farò a casa, mentre in raduno potrò aumentare il feeling con i miei compagni». Il passaggio dall'atletica al bob è stato compiuto da tanti atleti in passato, ma Gibilisco non si è ispirato a nessuno: «È una cosa mia, non ho seguito le orme di qualcuno. Dopo soli due giorni di discesa mi sono divertito di più sul bob rispetto a quando ho guidato una motocicletta su un circuito».
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