Supereroi ed eGames: il taekwondo punta sui giovani e prenota il futuro

Supereroi ed eGames: il taekwondo punta sui giovani e prenota il futuro
di Gianluca Cordella
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Febbraio 2018, 14:12
Prendersi il futuro, offrendone uno, di futuro, ai più giovani. Quasi un cane che si morde la coda a livello lessicale. In realtà il concetto è molto più semplice di quanto possa sembrare: attirare i giovanissimi in un mondo fatto di agonismo, perseveranza, autocontrollo e lealtà e poter un domani contare su di loro per portare in alto i valori dello sport. Il taekwondo in missione speciale, dall'Italia al mondo per scovare i campioni di domani. Il reclutamento tra i più piccoli vale la scoperta dell'acqua calda. Ma lo sport da combattimento più praticato a livello mondiale ne sta facendo un'arte, semplicemente usando i linguaggi giusti, quelli che - in Italia come in Giappone o negli Stati Uniti - mettono in contatto i più giovani.

TUTTI ALLA CONSOLLE
Come ad esempio i videogame. Settore in espansione costante e vertiginosa che ha già attirato le attenzioni del Cio, che ha riconosciuto ai videogiocatori il ruolo di atleti e ha aperto a una futura - possibile e imminente - partecipazione degli eGames alle Olimpiadi. Un direzione per lo sport-che-sarà molto interessante, subito condivisa dalla Federazione italiana taekwondo. Che, durante il consiglio federale dei giorni scorsi, vista la rilevanza sempre maggiore del settore dell'eGaming e le sue prospettive di crescita, ha formalmente avviato il percorso per diventare la casa dei videogiochi da combattimento. «Cercheremo di incanalare un fenomeno che riguarda milioni di giovani nel mondo e lo faremo seguendo le direttive del Cio e del Coni», ha spiegato il presidente della Fita, Angelo Cito. «Abbiamo studiato a fondo il settore degli eGames da combattimento e abbiamo deciso di iniziare a mettere su una struttura che possa attrarre i videogiocatori e seguirli nel loro percorso di atleti - spiega Cito - La logica è quello dello sport tradizionale: organizzeremo gare, corsi di formazione, campionati. Dovremo organizzare il settore tecnico. Anche in tempi brevi perché a mio parere, se il Cio ha fatto questa mossa, è perché il debutto olimpico degli eGames è molto più vicino di quanto si possa pensare, non mi stupirei se avvenisse già a Parigi 2024».

ARRIVANO GLI AVENGERS
Combattimenti virtuali, certo. Ma poi serve anche chi sul tatami ci vada in carne ed ossa. E allora, per cavalcare la linea verde di uno sport che in Italia ha l'80% dei praticanti sotto i 25 anni, la Federazione mondiale, insieme a Daedo (azienda spagnola specializzata in arti marziali) e Marvel, ha deciso di attirare i giovani facendoli sentire dei supereroi. E ha presentato a Barcellona una linea di corpetti ispirata agli Avengers che permette ai più piccoli di trasformarsi nei propri beniamini, indossando le uniformi di Capitan America, Iron Man o Spider Man. Un'innovazione che non è solo marketing. Le armature ispirate ad Iron man, ad esempio, nella parte centrale hanno un Arc reactor che si accende a ogni colpo portato a segno da chi la indossa e visualizza il punteggio aggiornato. Le taglie partono dai 4 anni. Per passare dal gioco ai Giochi (olimpici) non servono necessariamente i superpoteri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA