«Ognuno può dare il giudizio che vuole - aggiunge Vizzoni - ma noi dobbiamo rispettare le leggi».
Ieri il marciatore ha terminato di scontare la squalifica. Matteo Galvan, quattrocentista delle Fiamme Gialle, ha rincarato il pensiero di Tamberi. «Finalmente qualcuno che dice come la pensiamo in molti (se non tutti)!! Buffone lui e il suo entourage!!», ha scritto su Fb. «Io ho raccolto i commenti del campo atletico - ha aggiunto Galvan - Certo, c'è sempre la seconda opportunità, però ribadisco il fatto di mantenere la nazionale pulita. Non dobbiamo creare il primo caso: poi tutti gli altri potrebbero rientrare. Noi siamo estranei a tutto questo». Tra una settimana, Schwazer sarà in gara alla Coppa del Mondo di marcia nella 50 km. Alex sì Alex no. Malagò al riguardo ha affermato che «ci sono le regole che devono essere rispettate, e le regole le fanno gli organismi internazionali e a quelle dobbiamo attenerci». Sulla tempesta innescata da Tamberi è intervenuto anche Sandro Donati. L'allenatore di Schwazer ha rimproverato il saltatore: «Alex è una persona che ha sbagliato, che ha sofferto tantissimo per il suo errore». Nessun dubbio su ciò: solo che Schwazer ha sbandierato troppe verità sul suo doping invece di affrontare la vicenda con umiltà. Ecco quello che non gli viene perdonato, non certo l'“errore” dell'Epo. Altri, in passato, non hanno avuto i problemi di Alex. Pensiamo ad Andrea Longo, al martellista Paoluzzi, al lanciatore Zerbini.
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