Tifanny, la Lega femminile: «La Fipav chiarisca». Malagò: «C'è solo da chiederle scusa»

Tifanny, la Lega femminile: «La Fipav chiarisca». Malagò: «C'è solo da chiederle scusa»
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 14:40
«Il nostro movimento chiede di venire a conoscenza se le indicazioni del Cio siano state recepite e correttamente applicate dalla Fivb e dalla Fipav. Ovviamente nulla abbiamo da eccepire su queste normative». È uno dei passi della lettera scritta dal presidente della Lega volley femminile, Mauro Fabris, al presidente del Fipav, Carlo Magri, e del Coni, Giovanni Malagò, sul tesseramento di Tifanny Pereira, la schiacciatrice che prima giocava con gli uomini. «Per avere i chiarimenti opportuni riferiti all'applicazione, nel caso in questione, delle normative per atleti transgender e per avviare un confronto sereno e responsabile su simili vicende - prosegue -. Nel renderci conto della delicatezza e complessità di un tema così sensibile, ma anche consapevoli del fatto che proprio per tali particolarità, in ambito sportivo, l'unico che ci compete, la Lega non ha possibilità di intervenire e gestire il futuro, crediamo sia giunto il momento di chiedere alla Federazione di valutare l'opportunità di aprire una valutazione circa le modalità di inserimento degli atleti transgender».

«Il caso Tifanny? Il concetto è semplicissimo: se gli elementi sono stati verificati credo non solo che non se ne debba parlare, ma che sia necessario chiedere scusa all'atleta». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito alla polemica seguita al caso della giocatrice trans brasiliana ingaggiata dalla Millenium Brescia. «Il Cio ha emanato una normativa con dei parametri che devono essere assolutamente verificati. Si tratta di prescrizioni di carattere numerico relative al livello di testosterone, sotto cui non c'è nessun problema. Sopra questi livelli è doping, di conseguenza l'argomento è chiuso e non c'è da agitarsi troppo», ha tagliato corto Malagò.
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