Tour de France, Roglic vince la 17esima tappa: ​Froome sempre in giallo, ​Aru è fuori dal podio

Tour de France, Roglic vince la 17esima tappa: Froome sempre in giallo, Aru è fuori dal podio
di Francesca Monzone
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 19:10
Primoz Roglic della Lotto Jumbo ha vinto la tappa del Galibier, la prima frazione alpina di questa ultima settimana di Tour de France: 183 chilometri da La Mure a Serre-Chevalier. Rigoberto Uran della Cannondale Drapac ha conquistato allo sprint il secondo posto davanti a Chris Froome della Sky.

Fabio Aru, arrivato al traguardo con un ritardo di 1'44", perde la seconda posizione in classifica generale, ora è fuori dal podio a 53" da Froome. Il britannico Froome mantiene la maglia gialla con 27" di vantaggio su Rigoberto Uran e Romain Bardet della AG2R la Mondiale, secondi a peri merito. 

Sono iniziate oggi con il Telegraphe e il Galibier le due tappe alpine che incoroneranno il re del Tour de France 2017. Tappe talmente importanti che anche il presidente francese Emmanuel Macron ha seguito la corsa in auto per complimentarsi poi al traguardo con il beniamino di casa Romain Bardet.

Oggi è stato il giorno di Primoz Roglic primo corridore sloveno ad aver conquistato una tappa alla Grande Boucle, è il giorno di Bardet che ha sferrato tre attacchi micidiali sul Galibier che hanno messo in crisi Fabio Aru ed è il giorno di Contador che ha cercato di lasciare il segno in questa corsa, attaccando quando alla fine mancavano 128 chilometri.

Ma oggi è stato anche il giorno del gigante tedesco Marcell Kittel della Quick Step Floors, maglia verde, costretto al ritiro in seguito ad una caduta. Le somme si stanno tirando e Froome sempre sostenuto dalla sua squadra oggi ha vestito per il cinquantacinquesimo giorno in carriera la maglia gialla di leader della classifica generale. 

Questa era la tappa che doveva dire tante cose su questo Tour e così è stato Froome che resiste agli attacchi e risponde a Bardet insieme a Uran che ogni giorno diventa sempre più pericoloso. Tante cose verranno dette nella frazione di domani quando il plotone arriverà sul mitico Colle dell'Izoard dove Bartali e Coppi sono diventate la leggenda di questo sport e Garzelli nel 2006 è stato l'ultimo degli italiani a trionfare. Non ci si potrà nascondere domani nell'ultima decisiva tappa alpina dove ogni secondo portato a casa sarà decisivo per affrontare la cronometro di sabato. 

Froome, il favorito tra gli uomini di classifica per la cronometro di sabato, domani dovrà cercare di guadagnare secondi per essere certo di conquistare il suo quarto Tour de France. Uran sarà un uomo pericoloso perché domani cercherà di vincere e poi c'è Bardet che vuole vincere per riportare la maglia gialla in Francia. Fabio Aru in difficoltà oggi domani sarà costretto ad attaccare, quanto meno non per vincere il Tour ma per garantirsi un posto sul podio per domenica a Parigi. Domani la tappa regina sarà di 178 chilometri da Briançon alla salita più dura del Tour che chiuderà la tappa sulla cima dell'l’Izoard.


Aru
"Oggi ho perso e sicuramente non posso essere contento. Non è una giornata positiva per me ma il Tour si conclude domenica. Questo è il ciclismo e bisogna aspettare anche le giornate in cui si perde qualcosa. Quando hanno attaccato non avevo le energie per rispondere la verità è questa. Ieri è stata una giornata dura e oggi anche e domani lo sarà nuovamente. Ho perso rispetto ai miei rivali più diretti e questo non mi fa piacere e bisogna accettare anche le giornate in cui si perde". 

Froome
"È una partita a scacchi sarà un gioco delle ombre tra gli uomini di classica in particolare tra quelli che hanno meno distacchi e oggi qualcuno ha perso molto in classifica. È ancora aperto questo Tour non mi aspettavo questo risultato. Sono molto contento per come è andata oggi e ringrazio i miei compagni. Non vedo l'ora di arrivare alla cronometro di sabato ma prima dovremo passare per la tappa di domani che sarà molto dura. Mi piacerebbe mantenere questo vantaggio per la cronometro di sabato". 

Roglic
"Sono felice è incredibile non ho parole è pazzesco veramente. Non mi ero mai sentito così forte e devo capire come sono riuscito a fare tutto questo. Avevo pianificato l'attacco sapendo che c'era la mia fidanzata e la mia famiglia e ho provato a lasciare il segno e ci sono riuscito. Per la prima volta la bandiera della Slovenia sventola su una tappa del Tour de France ed è grazie a me e questo mi rende incredibilmente orgoglioso". 
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