Tuffi, De Rose: «La mia follia per il sogno più grande, Parigi 2024»

Tuffi, De Rose: «La mia follia per il sogno più grande, Parigi 2024»
di Salvatore Riggio
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Martedì 13 Febbraio 2018, 14:28
Coraggio, dedizione e follia non mancano ad Alessandro De Rose, bronzo al Mondiale di Budapest nel luglio 2017, tuffandosi dalla piattaforma 27 metri. Disciplina olimpica a Parigi 2024, ma se ne sta discutendo anche per Tokyo 2020. In Giappone potrebbero esserci delle gare rappresentative.
 
ALESSANDRO DE ROSE, l’estate 2017 è stata da sogno. Dalla vittoria a Polignano a Mare del 23 luglio 2017 della tappa Red Bull Cliff Diving World Series al bronzo ai mondiali di Budapest.
«È stata un’estate pazzesca, non me la sarei mai immaginata. Un sogno, in termini sportivi la settimana più bella della mia vita. Una cosa inaspettata anche per me».
 
Cosa significa essere un Cliff Diver?
«Significa cercare di vincere le proprie paure e dimostrare a sé stessi che le cose impossibili possono essere possibili, si possono avverare».
 
Quali sono le doti fondamentali per un Cliff Diver?
«Ci vuole un pizzico di follia, questa è una cosa che non deve mai mancare. Poi, anche coraggio e dedizione».
 
Come ci si prepara a buttarsi da una piattaforma di quasi 30 metri?
«Cerchi di isolarti un po’. Bisogna pensare a quello che devi fare. Ci si prepara in piscina. Fai l’esercizio che faresti dai 27 metri. Lo fai un miliardo di volte, diventa un automatismo».
 
A chi si ispira?
«Il mio eroe è da sempre Gary Hunt».
 
La sua prima volta dai 27 metri?
«A 21 anni a Malcesine, nel circuito Red Bull. Era il 2013. Ma quando avevo 17 anni, ho fatto uno show in parco acquatico di Roma. Lì ci tuffavamo dai 20 metri. Il trampolino migliore per iniziare e per poi salire sempre di più».
 
Il suo sogno più grande?
«Se devo pensare a breve termine, è alzare il trofeo a Polignano. Ma di tutta la World Series, non solo della tappa come nel luglio 2017. Il sogno più grande è arrivare all’Olimpiade di Parigi, nel 2024, e lottare per una medaglia».
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