Valverde, che ha corso di fianco a Nibali, ritiene che il campione siciliano possa recuperare e che la corsa, con le tappe di venerdì e sabato è ancora tutta da stabilire.
Oggi lei è stato il più forte: ha centrato il suo obiettivo?
«Sì certo, perché in questa mia prima partecipazione al Giro d’Italia l’obiettivo era di vincere una tappa e di salire sul podio e ora sono riuscito ad ottenere entrambi. La corsa non è ancora finita e posso ottenere ancora qualcosa».
L’ha sorpresa oggi in corsa la performance di Kijuswijk?
«A dire il vero no, perché tutti sappiamo che è forte e anche lo scorso anno nella terza settimana aveva dimostrato di saper reggere molto bene una corsa a tappa. Fino a questo ha dimostrato di essere lui il più forte».
Secondo lei, il fatto che Kijuswijk non abbia la squadra potrebbe essere il suo punto debole?
«Il suo punto debole è proprio questo: non ha una squadra competitiva. Noi abbiamo provato in corsa a stancarlo e lasciarlo da solo ma se l’è cavata molto bene».
In corsa è stato vicino a Vincenzo Nibali, poi lei con Zakarin e Kuijswijk siete andati via. Quanto le è sembrato in difficoltà Vincenzo?
«Io non penso che lui oggi abbia avuto una vera e propria crisi. In ogni momento è rimasto con noi ed ha controllato la corsa. Nell’ultima salita abbiamo visto tutti che ha fatto fatica e quello che gli è successo ha poi spezzato il gruppo».
Pensa che il Giro sia terminato oggi con la vittoria di Kuijswijk?
«Assolutamente no. Il Giro è ancora aperto e ci sono tappe due tappe molto importanti venerdì e sabato che possono ribaltare il risultato della corsa».
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