SENZA PAURA
Chiara fu spinta ai tuffi, forse letteralmente, da uno scolaretto suo compagno alle elementari; Vladimir per trovare qualcosa in più della ginnastica artistica che gli insegnava mammà, senza capriole. Dicono i due innamorati che i tuffi sono belli perché ti insegnano a vincere la paura: lassù, a 10 metri, almeno le prime volte... Vladimir ha provato anche a salire sulla torre da 27 dei tuffi estremi: ha messo i piedi in posizione, ha guardato giù e... retromarcia: meglio scendere per le scalette. Lei ammette che è al suo primo amore, Vladimir, da maschio, elegantemente e simpaticamente glissa. Oscar Bertone, il tecnico responsabile della Nazionale, deciderà oggi se mandare sul trampolino la coppia giovane per la gara del 18 ai mondiali di nuoto che cominciano domani a Budapest: agli Europei di specialità parteciparono e furono quinti. Litigate per un tuffo sbagliato? «Mai successo»: forse non sbagliarono tuffi. Il futuro sarà anche allenarsi insieme, all'Acquacetosa, Roma; Vladimir verrà in città: vuole iscriversi a Sound engineering, ama la musica moderna, specie Kendrick Lamar e un domani gli piacerebbe fare una base seria per Fedez che, gli pare, «è bravo ma un po' sprecato». Idoli: per Chiara è Noemi Bakti, compagna di sincrotuffi, per Vladimir è Giovanni Tocci, la giovane speranza azzurra. E Daley? E i cinesi? «Spettacolari: Tom sembra la sublimazione della fatica, ai cinesi pare che tutto venga più naturale». Lui, Vladimir, è per la fatica naturale: per le medaglie c'è tempo, ma l'amore no, è già qui.