Vuelta, Contandor trionfa nella 20/A tappa, Froome fa sua la corsa

Vuelta, Contandor trionfa nella 20/A tappa, Froome fa sua la corsa
di Francesca Monzone
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Sabato 9 Settembre 2017, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 20:34
Tutti in piedi alla Vuelta per Alberto Contador. L'Angliru, la terribile montagna spagnola, ha deciso il destino della Vuelta di Spagna numero 73, dove il leone Froome (Sky) ha vinto la classifica generale e Alberto Contador (Trek Segafredo) ha conquistato questa tappa scrivendo l'ultima pagina della sua carriera.
C'è stata lo sparo del Pistolero di Pinto sul traguardo dell'Angliru dove alle sue spalle c'era il leone britannico che voleva confermare la sua superiorità sullo squalo Vincenzo Nibali ((Bahrein Merida), che scortato dal compagno Pellizzotti, il delfino di Bibione, è riuscito a conservare la seconda posizione. A sorpresa in classifica generale Ilnur Zakarin (Katusha Alpecin) è salito sul secondo gradino del podio scavalcando sull'ultima rampa Kelderman (Team Sunweb). Questo Giro di Spagna che si è appena concluso anche se rimane l'ultima corsa, domani in notturna a Madrid, è stato probabilmente il più bello dei tre grandi giri di questa stagione. L'agonismo è stato vero e a contendersi la maglia rossa di leader c'erano i corridori più importanti del momento. È stata una corsa fatta di sguardi dove il Leone guardava lo Squalo che lo aveva sfidato e con il Pistolero Contador che attaccando in ogni salita era il cacciatore che inseguiva la sua preda. Come abbiamo detto la salita dell'Angrilu con i suoi 12 chilometri che hanno raggiunto punte del 21%, ha incoronato i due vincitori, Froome e Contador. Tutto  è accaduto nei 40 minuti di ascesa dove chi non ha avuto le gambe è stato risucchiato dalla salita sganciandosi dal gruppo. Il madrileno ha attaccato ai piedi di questo gigante e da solo è andato a conquistare la vetta, con quella eleganza che lo ha sempre contraddistinto e quel ghigno di sofferenza per la fatica fatta.

Testa, gambe e cuore sono stati gli ingredienti di Contador che nel finale ha dovuto fare i conti anche con un altro beniamino di casa, Marc Soler (Movistar) che in questa stagione più volte ha soffiato la vittoria al madrileno. Mentre il madrileno inseguiva il suo sogno, chiudere la sua carriera con una vittoria, alle sue spalle Froome, scortato sempre dai suoi pretoriani, ha deciso di attaccare chiedendo anche al compagno Poels di aumentare il ritmo perché lo squalo dietro faceva paura e in una salita come quella di oggi devi guadagnare subito se non vuoi perdere. Vincenzo Nibali purtroppo oggi non aveva quella condizione che sperava e non è riuscito a rispondere agli attacchi del keniano bianco. Il messinese ha corso in difesa cercando di limitare i danni e portare a casa il secondo posto nella generale. La salita ha fatto molte vittime tra queste Kelderman che dal terzo gradino del podio si è ritrovato in quinta posizione a vantaggio del russo Zakarin, con Contador quarto e Poels che dalla nona posizione è salito in quinta. Fuori dal gruppo dei migliori anche Fabio Aru, scivolato in tredicesima posizione con oltre 21 minuti di ritardo. Il sardo oltre ad avere ancora la stanchezza del Tour, ha avuto anche problemi interni alla squadra, e per questo non ha corso più con grandi stimoli e forse per questo è stato meno combattivo.

Froome è il vincitore indiscusso di questa Vuelta. Ha avuto la squadra migliore sempre pronta a sostenerlo, con Moscon, Nieve e Poels che sono stati i suoi più fedeli compagni. Il capitano dell'armata Sky è riuscito in questo 2017 nell'impresa che ogni grande corridore sogna: vincere due grandi giri nello stesso anno. C'è riuscito Froome con quella determinazione e grinta che lo hanno caratterizzato in questa corsa a tappe. Se al Tour ha vinto più per tattica che per forma fisica, perché non ha mai vinto una tappa, in questa Vuelta non solo ha vinto una tappa ma ha ottenuto diversi piazzamenti che gli hanno permesso di conservare la maglia di leader già dalla terza giornata. Questa corsa però non verrà ricordata solo con la vittoria finale di Froome che ha duellato con Nibali fino all'ultimo giorno, ma verrà ricordata come l'addio alle corse di Alberto Contador, che acclamato dal pubblico di tutto il mondo, domani a Madrid, passerà, per l'ultima volta in carriera, sotto lo striscione dell'arrivo di una corsa.Intanto è arrivata anche la notizia che una tifosa ha perso la vita sulla salita dell'Angrilu. 
La ragazza di 25 anni si era recata sulla salita per seguire la tappa di oggi e, a quanto ricostruito dai presenti, per un problema ai freni avrebbe perso il controllo della bici sbattendo la testa in terra. Inutile la corsa all'ospedale con l'elicottero, la giovane è deceduta poco dopo il suo arrivo all'ospedale dell'Asturias.

Froome: "È una sensazione assolutamente incredibile. Che fine! L'Angliru davvero non delude mai. È una salita terribile. Abbiamo dato tutto per riprendere Contador alla fine, ma è stato troppo per noi. E 'un ottimo modo per finire la sua carriera, quindi congratulazioni a lui. Ovviamente devo anche ringraziare i miei compagni di squadra per il lavoro che hanno fatto nelle ultime settimane. È stata un'esperienza straordinaria. Forse è il più grande giro che ho corso nella mia carriera ".

Contador: " Non poteva esserci finale più bello. Riuscire a vincere sull’Angliru e chiudere così la mia carriera come professionista. Questa mattina avevo ben chiaro nella mia mente che era il mio giorno e dovevo dire addio in questo modo. Non c’era modo migliore per chiudere. Sapevo che la discesa dopo il Cordal ha una sua storia visto che in passato ci sono state tante cadute. Era una giornata difficile e quello era un punto in cui dovevo essere attento insieme al mio compagno di squadra Pantano. Sono veramente felice per come è andata a finire l’azione”.



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