Bianchini: "Sulla stagione stendiamo un velo. Milano è favorita, Avellino in partita secca la può battere"

Bianchini: "Sulla stagione stendiamo un velo. Milano è favorita, Avellino in partita secca la può battere"
di Vanni Zagnoli
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Giovedì 16 Febbraio 2017, 16:44
La final eight di coppa Italia torna in Romagna, ma non a Forlì, dove se ne disputarono 6 di fila, a inizio millennio. E’ alla fiera di Rimini, da oggi. 

Alle 18 si gioca Reggio Emilia-Capo d'Orlando, dalle 20:45 Milano-Brindisi; domani: ore 18 Avellino-Sassari, dalle 20,45 Venezia-Brescia. 

Le semifinali sabato: alle 17,30 le vincenti dei primi due quarti; alle 20,45 l’altro incontro. La finale è domenica, alle 18.

Valerio Bianchini, l’Ea7 è la naturale favorita?
“Sì - racconta l’ex ct azzurro, 74 anni, vincitore dello scudetto a Roma, nell’83 -, perchè ha trovato gli equilibri e le gerarchie. Le squadre con molti giocatori finiscono con il confondersi un po’, Repesa invece ha una stabilità e questo per le avversarie è un problema”.

Chi la può contrastare?
“Avellino è un cliente importante e può arrivare in fondo”.

E per lo scudetto?
“In coppa sono partite secche, può avvenire la sorpresa. Sulle 7 gare, il numero di giocatori dell’Olimpia è talmente soverchiante che non può perdere”.

Che stagione è, per il basket italiano?
“Stenderei un velo pietoso… Ogni tanto però mi diverto, è capitato di recente a Reggio, con Brindisi. Menetti propone un basket veloce, che non abusa del tiro da tre, coniuga atletica e buoni fondamentali, con molti italiani. La Grissin Bon ha uno stile, classe anche in allenamento e questo cuore italiano davvero consolante. Il nostro basket ha vissuto anni meravigliosi, è una grande scuola, non va mortificata dando spazio al primo straniero che arriva”.

Chi le piace, in particolare?
“Sono un fan di Andrea De Nicolao, l’ultimo dei mohicani, come playmaker. E’ un regista come si deve, ha a cuore e fantasia”.

Al punto che ha deciso la partita di Venezia, domenica sera, a favore di Reggio Emilia. Le altre 7 qualificate, invece, hanno molti americani o comunitari.
“Senza un nucleo di giocatori si fatica. Neanche è indispensabile che siano italiani, almeno che restino nel tempo. Le squadre vanno costruite, anzichè cambiarle continuamente. Il concetto di squadra va oltre la combinazione di valori, occorrono le persone, che i giocatori si integrino fra loro e trovino una consuetudine e un’amalgama”.

Il famoso “team spirit”…
“Esattamente. Così si supera l’egoismo e si concede fiducia ai compagni. Per costruirlo serve tempo, è impossibile effettuare un cambiamento radicale ogni anno, altrimenti vengono regolarmente disattese le grandi aspettative del pubblico, di fronte a nomi altisonanti. Manca il lavoro di comunicazione e scambio che si ottiene solo attraverso il lavoro”.

Milano è ultima, in Eurolega.
“Però si è risollevata, rispetto agli scorsi mesi. Sono felice dei progressi di Simone Fontecchio, conosco mamma Malì Pomilio, ex giocatrice, e pure il papà Daniele, già ostacolista azzurro, sui 110. E’ una bella cosa che in una società così importante possa crescere un futuro azzurro”.

Il patron Giorgio Armani ha fatto bene a tenere Repesa, nonostante quella serie nera, anche in serie A?
“E’ la chiave per superare la crisi. Tenere la barra dritta. Continuare ad avere fiducia nelle scelte, non rinnegarle continuamente, proprio nei momenti di difficoltà. Mantenendo l’assetto, la tempesta passa, piano piano arriva il bel tempo”.

IL RE DI COPPA. E’ Rakim Sanders, vincitore delle ultime edizioni, a Sassari e Milano, un anno fa fu l’mvp. "Solo noi possiamo battere noi stessi - racconta -. Il tris sarebbe incredibile a livello personale ma il passato non ci può aiutare a vincere ancora”. Insegue anche il suo terzo scudetto di fila. “Sarebbe un risultato ancora maggiore, ma un trofeo è sempre un trofeo. Ci considero i favoriti, abbiamo buone possibilità di vincere se giochiamo d'insieme, senza egoismi. Iniziamo affrontando la Brindisi di Meo Sacchetti, grande coach, molto umano, con giocatori interessanti, M'Baye e Carter. In Eurolega abbiamo commesso tanti errori, ma finché la matematica non ci condannerà proveremo a rientrare nella prime otto posizioni”.

SASSARI L’ULTIMA A FERMARE MILANO. I sardi avevano centrato il triplete, due anni fa, l’allenatore-dg Federico Pasquini ci crede: “Salgo sull’aereo con l'idea e la volontà di andare a giocare tre partite". Con Sacchetti ne avevano vinte due di fila, adesso sono quarti e negli ottavi di Champions league partono dal +22 sui cechi del Nymburk. "Sono sensazioni belle, tutti ci guardano, siamo chiamati a una prova super. Abbiamo un’età media alta, ma colpisce molto anche la maturità dei giovani. Avellino? E’ talentuosa e profonda”.

UNA SPECIE DI ALL STAR GAME. A Rimini sono previste anche manifestazioni collaterali. Domenica, per la gara delle schiacciate si confronteranno Gaspardo (Cremona), che ha ottenuto il 23,9% dei voti, Moraschini (Trentino, 23,4%), Putney (Caserta, 19,4%) e Pelle (Varese) 9,9%. 

Da tre punti, 8 i contendenti: Mian (Cremona), Daniele Cinciarini (Caserta), Pilepic (Cantù), Ceron (Pesaro), Petteway (Pistoia), Baldi Rossi (Trentino), Johnson (Varese), Alibegovic (Torino).
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