Coppa Italia, Milano-Cantù 87-105. Brescia-Bologna 97-83

Coppa Italia, Milano-Cantù 87-105. Brescia-Bologna 97-83
di Vanni Zagnoli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Febbraio 2018, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 01:00
Crolla anche Milano, alla final 8 di coppa Italia, il derby lombardo premia Cantù, sembra di essere tornati indietro di 40 anni, quando i brianzoli vincevano 2 coppe dei Campioni, 4 coppe delle Coppe, 3 Korac (più l’edizione ’90-91) e le due intercontinentali. 

Vince la Red October, che rischiava di non finire la stagione, stava fallendo perchè il patron russo Gerasimenko non voleva pagare i giocatori e tuttora ha problemi economici, nonostante l'ingaggio come advisor di Angelo Zomegnan, ex Giro d'Italia. Domina la ricchissima Milano, dal budget di 24 milioni, ammessi dal presidente Livio Proli. L’Armani non era più in lizza per le prime 8 posizione dell’Eurolega già a fine girone d’andata, in varie partite è stata spazzata, esattamente come nel pomeriggio di Firenze e l’espressione di patron Giorgio, 83 anni, è significativa.

L’Olimpia fa persino peggio di Venezia, travolta da Torino, a parte un -5 finale, mentre Avellino contro Cremona era almeno riuscita ad arrivare ai supplementari. Escono le prime 3 della serie A ma il campionato è equilibratissimo, non questo 87-105. Ai canturini mancano il cannoniere Culpepper, infortunato al mignolo destro a inizio mese nel derby con Varese, e il lungo Crosariol. Repesa aveva vinto due coppe Italia, due scudetti e una supercoppa, Pianigiani si era presentato vincendo la supercoppa su Venezia, adesso è persino più in difficoltà del tecnico croato. L’Ea7 non difende, concede una tripla da centrocampo a Cournooh, forse alla miglior partita della carriera, e pensare che a Pistoia il veronese di famiglia ghanese si stava perdendo. Sul 18-28, solo Goudelock è competitivo e allora la forbice si allarga nonostante la panchina corta degli uomini in maglia nera. Thomas è il più brillante, i tre falli non lo preoccupano perchè Milano è a -21. Va all'intervallo sul 38-57, più che doppiata come valutazione. Il -25 lascia esterrefatti, tantopiù non siamo in Europa e semmai sarebbe prevedibile a rovescio. Goudelock e Kuzminskas valgono il 63-80 della mezzora, mentre Charles Thomas si fa male a una caviglia a 3” dalla fine, nella semifinale di domani al massimo giocherà qualche minuto. L’Ea7 Milano non l'ha mai riaperta, nonostante i 23 punti di Goudelock, i 13 di Theodore e i 10 di Kuzminskas. Cantù l’ha presa a schiaffi con i 23 di Smith, i 19 di Chappell e i 16 di Thomas, andando oltre quota 100. 

L’unico quarto di finale che rispetta il pronostico era in realtà il più incerto, perchè Brescia non è superiore a Bologna, nonostante avesse iniziato la stagione con 9 successi, da allora ne ha perse 5, contro 5 vinte, compreso questa gara di coppa Italia. Il 97-83 sintetizza il crollo conclusivo della Virtus. 

Era senza Aradori, fuori per un altro mese, a metà partita perde anche Alessandro Gentile. Gli viene da piangere, il classico infortunio muscolare, alla gamba destra. Era protagonista di una buona stagione, con picchi da Nba, si ferma nel momento chiave, con il 5° posto in campionato e questa semifinale che era alla portata. 

Senza il talento azzurro, la Segafredo si perde, soprattutto in difesa perchè concede conclusioni da due punti troppo comode, per un 21/29 dal campo inconsueto, di Brescia. 22 punti di Lee Moore, 20 di Luca Vitali e 17 del fratello Michele. I due si aggiudicano così il confronto a distanza con i Gentile, dal momento che Stefano si fa ricordare per le 7 palle perse. Neanche Brian Sacchetti incide molto, fa il gregario come a Sassari e comunque contribuisce al successo di Brescia. La sorpresa della serata è Andrea Traini, marchigiano ex Pesaro, in doppia cifra in soli 9’. Più brillante dell’mvp della scorsa stagione, Landry, e anche di capitan Moss, 34 anni. E’ felice in tribuna la presidentessa Graziella Bragaglio, un anno fa superata in semifinale da Sassari, dopo una battaglia appassionante. 
Le V-nere portano 5 uomini in doppia cifra ma i vari Lawson, Umeh, Lafayette e Slaughter non danno seguito all’eccellente 50% da tre e nei minuti chiave si inabissano, soprattutto in difesa. Bologna punta molto sugli italiani, come per anni ha fatto Reggio, con l’infortunio di Alessandro Gentile ha spazio anche Baldi Rossi, senza approfittarne. In tribuna c’è il consigliere Luca Baraldi, uomo di fiducia del presidente Massimo Zanetti, che lunedì ha compiuto 70 anni. “Avevo portato io in F1 Ayrton Senna - raccontava mister Segafredo, trevigiano -, alla Toleman, con la sponsorizzazione Parmalat”.

Vorrebbe essere l’uomo dello scudetto, 17 anni dopo il 15° e per ora ultimo, con Messina in panchina, accompagnato dall’Eurolega. In teoria siamo lontani, ma il campionato è equilibratissimo e anche la coppa, con sfide incerte.

Domani le semifinali, su Raisport: alle 18 Cremona-Torino, con l’esperienza di Meo Sacchetti che potrebbe prevalere su Paolo Galbiati, 33enne debuttante, con quasi la metà dei suoi anni. Dalle 20,45, Cantù-Brescia, con la squadra di Andrea Diana più completa ma i brianzoli sul piano emotivo hanno dominato Milano.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA