Rimas, cos’è cambiato?
«La spalla non mi fa più male, in Lituania cercavo una motivazione agli allenamenti. Pesi, corsa, mi mancava il parquet. Abbiamo traslocato, cercato la scuola giusta per le figlie ma a me mancava il campo».
Intanto il basket italiano ha mancato la 6^ qualificazione alle Olimpiadi nelle ultime 8 edizioni…
«Peccato. La nazionale meritava di andare a Rio, è stata una delusione. Si può ripartire da quel punto, mancava giusto un tiro. Tifavo per il ct Messina e speravo arrivassero a medaglia, addirittura».
L’esempio di Reggio è unico, con il nucleo di italiani e gli stranieri Needham, Delroy James e Lesic a corollario. Come solo il Sassuolo, nel calcio, pure sponsorizzato Mapei.
«Il modello italiano è il più intelligente della serie A. Perchè questi ragazzi sanno cosa vogliono le società, come funzionano. Quando investi sui giovani e gli dai fiducia, loro ripagano. E’ una soddisfazione vedere tanti italiani, altre società investono sugli stranieri, succede però che a fine stagione alcuni vogliano tornare a casa, che non siano professionisti sino alla fine. Con gli italiani funziona diversamente, tantopiù che i migliori arrivano in nazionale e questa è una motivazione extra, che aiuta a migliorare».
Nella storia dello sport mondiale, sono rientrati in tanti, Borg nel tennis, Michael Schumacher nell’automobilismo, Roberto Mancini in Inghilterra, da calciatore, ma per poche partite. Lei a chi si ispira?
«A me è venuto in mente Riccardo Cervi (l’azzurro che Milano non riteneva idoneo e che invece ad Avellino ha riconquistato la nazionale, ndr)… Ciascuno ha la propria motivazione, è difficile paragonarsi. Io faccio il massimo in qualsiasi cosa».
Intanto a Siena sono stati tolti 5 trofei, compresi uno scudetto e una coppa Italia conquistati anche da lei…
«Questo è fuori dalle mie competenze, non posso farci nulla».
Mike Mitchell è diventato mito, a Reggio giocando sino a 43 anni. Lei lo eguaglierà?
«Intanto ho firmato per 6 mesi. Ho sempre rifiutato le offerte biennali, da Reggio. Quando non sarò più utile, mi ritirerò veramente. Non sono un bambino che vuole giocare a tutti i costi».
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