La finale sarà Serbia-Slovenia

La finale sarà Serbia-Slovenia
di Vanni Zagnoli
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Venerdì 15 Settembre 2017, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 09:59
 Nel basket si accentua il fenomeno della pallanuoto, la disgregazione della Jugoslavia moltiplica i competitors internazionali. La finale degli Europei sarà domenica, fra Slovenia e Serbia, con i demolitori dell’Italia abbastanza favoriti. A Istanbul si aggiudicano la semifinale con la Russia per 87-79, allungano decisamente nel secondo quarto, ancor più che contro gli azzurri. Siamo lì, aggrappati a una speranza, di riscatto per l’Italia. Se i russi avessero perso con più dei 16 punti avremmo rivalutato in parte la nazionale del ct Ettore Messina. Ma difficilmente la stessa Slovenia accuserà un passivo analogo, anzi, il ventello rifilato alla Spagna fa vagheggiare una finale palpitante.
La Slovenia è già nella storia, al primo atto per l’oro della storia, espressione di un paese di due milioni di abitanti. La Serbia mancava dal 2009, è specialista di podi, in effetti erede della Jugo. Quel pivot di 2,21, Marjanovic, passa come il leggendario Arvidas Sabonis, Bogdanovic è in formissima e schianta i russi, meno forti rispetto alla pallavolo. Tornano anche a -4, nel gioco di falli e lunetta, mai danno la sensazione di un vero finale in volata.
Questo Europeo è l’atto di addio per Boscia Tanjevic, a 70 anni lascia la pallacanestro, da ct del Montenegro, la sua nazione, ma tanto ha passato in Italia. Nell’Italia, Gigi Datome si prende una pausa azzurra, salterà le qualificazioni al mondiale del 2019, mentre Sergio Scariolo gareggerà per il bronzo, con la Spagna, da favorito, con la Russia. Inseguiva il 4° europeo in 5 edizioni, con la Slovenia si è liquefatto, ancor più dell’Italia con i plavi. 
Gli avevamo parlato alla vigilia della Russia, preferiva non giudicare gli assenti Gallinari e Alessandro Gentile, vedeva un’Italia seria. “Che difende, ha ruoli definiti, non è la più talentuosa di tutte ma ha qualità tecniche importanti”. Ancora: “Le differenza così sottili, un canestro, un dettaglio, cambia un posto finale”. L’Italia avrebbe dovuto far meglio nella prima fase, per imbroccare un tabellone migliore, il quarto di finale contro la Lettonia, che aveva superato Montenegro.
Questo era il suo quintetto preferito, pre Europei. “Playmaker il francese De Colo, esterni Belinelli e il serbo Bogdanovic, come lunghi gli spagnoli Pau Gasol e Marquez. Ct, naturalmente, Ettore”.
L’Italia torna al doppio incarico, con Meo Sacchetti. Carlo Recalcati lo resse per un biennio e poi lasciò. A Simone Pianigiani. Che poi l’avrebbe rivelato anche in azzurro. “Io stesso è come l’avessi, con la federazione - aggiunge Scariolo -, perchè mi occupo anche delle giovanili, dunque a 360°, seguo tutta l’attività, è fattibile. E’ il nuovo calendario a complicare il doppio ruolo, per chi è in Nba o in Eurolega”.
Con Messina, Belinelli, Gallinari e Datome (Bargnani si è perso, da anni), Scariolo resta il punto di riferimento del movimento. “Ma adesso c’è anche un simbolo del basket femminile, Cecilia Zandalasini a Minnesota. L’ho vista agli Europei, ha talento e carattere, la sua Wnba è una bella notizia per la pallacanestro”.
 
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