Nba, tutti dietro ai Warriors. LeBron, alleati a ovest

Nba, tutti dietro ai Warriors. LeBron, alleati a ovest
di Gianluca Cordella
3 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Ottobre 2017, 13:10
L'avversario più insidioso per i campioni di Golden State, nella stagione Nba che parte di slancio nella notte italiana tra domani e mercoledì, non ha canotta dai colori sgargianti, né tatuaggi sulla pelle: è impalpabile e temibile come tutti i pericoli di cui sia difficile definire i contorni. Non da LeBron James e dai suoi pur rafforzati Cavs dovranno guardarsi Steph Curry e compagni. Perché, con un quintetto che è ancora oggettivamente il più forte della lega e con una panchina che ha aumentato la propria qualità, l'unico vero pericolo può essere la bagarre playoff. Il livello mostruoso della Western Conference di quest'anno obbligherà i Warriors a una post season faticosa, magari caratterizzata da sfide al fotofinish di gara7. E un cammino usurante della squadra di coach Kerr è l'appiglio migliore al quale King James può aggrapparsi per sperare di riportare il titolo a Cleveland, in quella che secondo molti sarà la sua ultima stagione con i Cavaliers.
SQUILIBRIO
Si parte con Celtics-Cavs (diretta su Sky Sport dalle 2) e Rockets-Warriors. Praticamente quelle che potrebbero essere e molto probabilmente saranno le due finali di Conference. Ma se sulla sfida tra James e il suo ex pupillo Kyrie Irving, passato a Boston, ci si può mettere quasi una mano sul fuoco vista la pochezza dell'Est altro, sull'atto finale che eleggerà la regina dell'Ovest è meglio non tirarlo proprio in ballo, il fuoco, nemmeno per metterci una mano su. Che di scintille se ne vedranno già in abbondanza durante l'anno. I già fortissimi Rockets di D'Antoni in panchina e James Harden in campo si sono rafforzati con il talento immenso di Chris Paul, a caccia di vittorie come la sua classe meriterebbe e come il progetto Clippers non è riuscito a dargli. Mentre i Thunder di mister tripla-doppia Russell Westbrook, mvp della passata stagione, hanno realizzato la trade dell'estate liberandosi dell'incompiuto Oladipo e sostituendolo con Paul George e poi sono riusciti a liberare New York da Carmelo Anthony, che ormai era un peso per i Knicks ma una risorsa per qualsiasi altra squadra. E poi ci sono i soliti, magistrali, Spurs di coach Popovich, sempre a fari spenti nonostante Leonard. Chissà come sarebbero finite le Finals 2017 senza il suo infortunio. E poi i Clippers di Griffin e ora anche di Danilo Gallinari e i giovani e atletici T'Wolves che con Butler, Towns e Wiggins, ma non solo, torneranno ai playoff con certezza.
LE DUE CORAZZATE
Tutto, comunque, ruoterà intorno a Golden State e Cleveland. I Warriors, grazie al sacrificio economico in fase di rinnovo di Kevin Durant, hanno potuto confermare tutti i protagonisti dei trionfi recenti e ingaggiarne di nuovi, da Nick Young a Omri Casspi. LeBron, nonostante il divorzio da Irving, parte più forte di prima con Isaiah Thomas in regia e un roster che offre a coach Lue mille possibilità: Derrick Rose, Jose Calderon, Jae Crowder, Jeff Green e soprattutto Dwyane Wade, che dopo aver accolto James a Miami per i trionfi Heat, ricambia la cortesia e accetta l'invito a Cleveland dell'amico per provare a vincere ancora insieme, nonostante gli anni che passano. Forse una chance secca, se il Prescelto, come si mormora, il prossimo anno dovesse sposare la causa Lakers. A quel punto, per giocare la Western Conference servirebbe davvero l'elmetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA