Alessandro Angeloni
Fin qui tutto bene
di

Parigi si avvicina, fa caldo

Parigi si avvicina, fa caldo
di Alessandro Angeloni
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Sabato 18 Giugno 2016, 10:59
Diario Euro 2016 tredicesimo e quattordicesimo giorno
Ho sbagliato tutto, o quasi, l'abbigliamento. Nella mia valigia ci sono tanti medicinali, dallo xanax al codex, dall'antibiotico all'antidolorifico, ecco non ci sono maglie a maniche lunghe, ma questo soprattutto questo è presente in varie specie. C'è l'antidolorifico meno aggressivo, c'è quello leggero, c'è anche l'Aulin, ma tutti mi sconsigliano di prenderlo. A me piace il sapore dell'antidolorifico, quello che preferisco è l'Oki. E' buono, non spreco nemmeno l'acqua per prenderlo, mi si diluisce troppo il sapore. Se fa tanto caldo un bell'Oki nell'acqua fredda e via, questo è l'unico caso in cui opto per il bicchiere. Ma caldo, come detto, qui non fa: e la valigia dei medicinali non scalda, tantomeno la bevanda con l'Oki. Ho tante maglie a maniche corte, cotone sottile sottile. Le sale stampa sono congelatori a ingresso limitato. Fa freddo fuori, freddo dentro. Piove, mannaggia. Lione pare Zurigo, qui a Tolosa si sta un pochino meglio ma il venticello fresco rompe sufficientemente le scatole e poi ripiove. Ho un giubottello finito in valigia quasi per caso. Mi salva lui, ho pensato. Ma la sera che, generosamente l'ho prestato a un mio collega e compagno di viaggio, l'ho ripreso rotto. Cioè non proprio rotto, s'è sfilato un laccetto e la cosa mi infastidisce un po'. E'il giorno di Italia-Svezia, c'è un po' di sole: sembra faccia caldo. Illusione, fine partita piove ancora. Certo questi europei li potevano pure fare d'estate, no? Segna Eder, si va quasi sicuramente a Parigi. A Saint Denis, meglio me sento. E li non starò certo a pensare al freddo, per ovvii motivi.     
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