Giorgio Ursicino
MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Ferrari, Leclerc secondo nella Sprint Race di Miami. La vittoria al solito Verstappen

Charles Leclerc con la Ferrari in prima fila in entrambe le gare di Miami, la Sprint ed il Gran Premio
di Giorgio Ursicino
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Maggio 2024, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:57

Distanze ravvicinate e difficoltà di sorpasso a Miami durante la Sprint Race che ha anticipato il gran premio vero di questa sera in programma alle 22 (diretta su Sky). Il risultato di vertice, in realtà, ha confermato le forze in campo, con la Ferrari prima sfidante della Red Bull, mentre la McLaren, che aveva un corposo pacchetto di aggiornamenti (soprattutto sulla monoposto di Norris), non è riuscita a graffiare come voleva. L’inglese di Woking ha chiuso la sua battaglia alla prima curva riportando diversi danni dall’incontro ravvicinato con le due esuberanti Aston Martin di Alonso e Stroll e la Mercedes di Hamilton in grande difficoltà. Ha vinto, manco a dirlo, il cannibale olandese che scattava anche davanti a tutti.

Super Max ha regolato un ottimo Leclerc con meno autorità rispetto al solito. La Ferrari è rimasta sempre in scia della Red Bull numero uno e, dopo la bandiera a scacchi, il campione del mondo, lanciato verso il quarto titolo consecutivo, ha esternato insoddisfazione per il comportamento della sua astronave non perfettamente assettata. Sull’ultimo gradino del podio virtuale, ha chiuso a panino la SF-24 rifinita di blu, l’altro razzo disegnato da Newey che è riuscito a prendersi la posizione su un fantastico Riccardo tornato alla grinta dei tempi migliori. Daniel ha spremuto al meglio la sua Racing Bulls motorizzata Honda che Sainz invece non è riuscito ha scavalcare nonostante i timidi tentativi: «È stata una prestazione scialba, non avevo velocità sul dritto e Ricciardo mi andava via anche in accelerazione».

Dietro lo spagnolo di Maranello, al sesto posto, Oscar Piastri con una McLaren nuova a metà. Chiudono la zona punti Hulkenberg con la Haas e Tsunoda con l’altra monoposto di Faenza. A parte la cocente delusione McLaren, sono naufragate sia la Mercedes che l’Aston Martin restando a secco di punti. La seconda ha come parziale giustificazione l’incidente al via che ha messo fuori dai giochi entrambi gli alfieri.

Più preoccupante, invece, lo stato di salute delle Frecce d’Argento che, dopo non essere entrate in Q3 nella Sprint Qualifying, sono addirittura andate a fondo nella garetta evidenziando un passo troppo elevato e poca velocità di punta. Insomma, un disastro. Il sette volte campione del mondo britannico si è preso molte inquadrature dal regista per la lotta senza quartiere che ha ingaggiato con Kevin Magnussen, un pilota veramente molto tosto quando si tratta di fare a ruotate.

Con due delle prime cinque scuderie fuori dai giochi si sono aperte opportunità per Racing Bulls e Haas cresciute senza dubbio anche in prestazioni. Molto più positivo del compagno iberico il principino: «Sulla distanza della gara breve abbiamo avuto lo stesso degrado della RB e questa è una cosa positiva visto che prima non era così. Dobbiamo impegnarci nella gara lunga per tenerli sotto pressione...». Ha parlato l’uomo al centro della Formula 1, confermando di essere molto più abile come progettista che come oratore. Adrian Newey ha dato l’impressione di essere un normale tecnico sull’orlo della pensione e non il sogno proibito di tutto il paddock: «È vero, sono un po’ stanco. Mi riposerò. Dopo vedremo...».

Abilissimo con le parole, invece, Toto Wolff, in trincea prima di assestare le sue bordate. Ha bisogno di un pilota e, forse, anche di un ingegnere di spessore visto che i suoi ragazzi, dopo aver vinto tutto, hanno sbagliato completamente la terza Stella in tre anni. Toto non è tagliato del tutto fuori dell’affaire Adrian, anche se lui ha punto direttamente Verstappen ed ora mette sotto i riflettori il promettente italiano Antonelli: «No, non è per Kimi che è stata chiesta una deroga per guidare in F1 da minorenne. Il ragazzo sa quello che deve fare, il suo obiettivo è la F2 e non lo bruceremo. Non dimenticate che fino a poco tempo fa guidava una F4...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA