Altro scontro Totti-Balotelli. Napolitano:
«Cosa inconsulta, preoccupa la violenza»

Il calcione di Totti a Balotelli
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Venerdì 7 Maggio 2010, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 23:17
ROMA (7 maggio) - Sul caso Totti-Balotelli interviene anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: Ci sono forme di tifo selvaggio che danno luogo a violenze intollerabili, che oggi si esprimono negli stadi, ma domani chissà dove possono arrivare. È un fenomeno preoccupante e le società calcistiche dovrebbero reagire di più». Lo ha dichiarato il presidente durante la presentazione dei candidati ai Premi David di Donatello, al Quirinale. E alla richiesta di un commento sul caso Totti-Balotelli, Napolitano ha detto: «È un fatto che rientra proprio in questo panorama, ed è una cosa inconsulta».



Intanto prosegue la partita fuori campo fra i due protagonisti. Totti sul Corriere dello Sport racconta i particolari delle provocazioni; Balotelli risponde dalla Gazzetta dandogli del razzista. Totti conferma di aver sbagliato a rifilargli quel calcione ma spiega: «E' un provocatore nato. Sentire che un calciatore alle prime armi offenda i miei tifosi, la mia città, oltre a me dicendomi che sono finito l'ho trovato insopportabile». E aggiunge come prova: «Come mai nessun compagno dell'Inter lo ha difeso?». Già che c'è il n.10 giallorosso coglie anche l'occasione per rimproverare quei politici e vip «che si sono scatenati in commenti e giudizi pesanti». Sono gli stessi «che frequentano le tribune utorità, invitano i calciatori a eventi, chiedendo autografi e maglie. Tutto sempre gratis ... Ma non ho mai visto nessuno di loro chiedere l'autografo o una maglia a un delinquente». Eppure «da alcuni di loro in questo caso come tale sono stato trattato». Quindi un'ipotesi che ha il sapore di una maledizione «Non mi meraviglierei se tra qualche tempo qualcuno dovesse trovarsi coinvolto in qualche disavventura giudiziaria, magari per reati vari, che possono riguardare sia le persone che i beni della comunità…».



Diversa la versione di Balotelli e del suo procuratore Raiola. Dice il giocatore che, prima di prenderlo a calci, Totti gli avrebbe detto: «Negro di merda», mentre lui si era limitato a dirgli: «Basta con i calci, non fare il bambino, giochiamo a pallone». Va giù duro Raiola con Totti: «Per me chi è razzista è ignorante. Ci vorrebbero 6 mesi di squalifica. Vodafone ha investito tanto su di lui, non credo che adesso siano contenti i suoi clienti di colore e antirazzisti. Ho una proposta: se Totti si schiera contro il razzismo, tutto finisce qui». Conclusione con stoccata al n.10 della Roma, riferendo una confidenza di Balotelli: «Mi ha detto: Totti è stato l'attaccante più forte. Non mi stupisco se la sia presa con me. Ora il più forte sono io».



Totti: «Mai sono stato razzista, mai sarò razzista, mai ho pronunciato frasi o insulti di stampo razzista». Così Totti risponde dal suo sito, alle accuse di Balotelli e del suo manager. Totti sottolinea che «c'è del comportamento affine al razzismo anche quando si insulta qualcuno soltanto per il suo luogo di nascita». Il capitano giallorosso poi ironizza sul manager di Balotelli, Mino Raiola: «Non voglio rispondere al simpatico e gioviale procuratore del giocatore interista: essendo lui un principale esperto di gastronomia lascerò che lo facciano i miei amici 'pitoni'... che si occupano di ristorazione e così magari si sentirà più a suo agio». Poi chiude. «In questi due giorni ho riflettuto attentamente su tutta la vicenda ed ho deciso di esprimere le mie valutazioni e il mio stato d'animo a fine stagione».



«Ora mi concentro per questo rush finale». Totti spiega così la sua intenzione di rimandare ogni altra considerazione. «Ora preferisco evitare qualsiasi forma di intralcio o distrazione, per la società ed il nostro campionato. Concentrerò tutte le mie risorse ed energie in questo rush finale in nome della maglia e dei nostri amati colori».



Questa la ricostruzione, ora le certezze: Francesco Totti non andrà ai mondiali e non ci sarebbe andato anche senza il calcione a Balotelli. Lippi ha deciso che il capitano della Roma in queste condizioni non gli serve. La finale di Coppa Italia ha lasciato molto lavoro al giudice sportivo che oltre a Totti dovrà punire Chivu per i volgari gesti verso i suoi ex tifosi giallorossi a fine partita. Poi c'è Mourinho e la battuta sulla Roma che può pagare il Siena per battere l'Inter. E anche qui si muoverà la giustizia sportiva: deferimento in arrivo.



La Russa: chiudere con un abbraccio.
«Ciò che avviene in campo deve finire al novantesimo, non si può commentare un giorno dopo senza tenere conto dell'emotività e della tensione in campo. Adesso mi piacerebbe che Totti e Balotelli, due giocatori che possono essere utili per l'Italia, chiudessero la vicenda con un abbraccio. Farebbero del bene anche allo sport». Lo afferma il ministro della Difesa Ignazio La Russa.



«Apprezziamo e condividiamo il richiamo del Capo dello Stato sui problemi della violenza: il monito del Presidente Napolitano, che ringraziamo anche per l'attenzione che dedica sempre al mondo del calcio con l'obiettivo di migliorarlo, sollecita un maggiore impegno di tutte le società e dei protagonisti sul campo per combattere ogni forma di violenza». Il presidente della Figc Giancarlo Abete raccoglie e condivide l'appello di Giorgio Napolitano sul clima pesante vissuto in questi ultimi giorni dal calcio italiano. Il capo dello stato aveva criticato le «forme di tifo selvaggio che danno luogo a violenze intollerabili che oggi si esprimono negli stadi, ma domani chissà dove possono arrivare».



Abete ha voluto ribadire la strategia della Figc contro la violenza e contro quei comportamenti dei tesserati che contribuiscono ad alimentare le tensioni: «Un impegno che deve innanzitutto assecondare l'attività di contrasto che le Forze dell'Ordine stanno portando avanti con risultati concreti e incoraggianti, come dimostrano i dati più recenti del Ministero degli Interni; ma il mondo del calcio, in tutte le sue articolazioni, ha il dovere di fare molto di più sulla qualità dei comportamenti in campo e fuori: in questi giorni, tanti protagonisti, a vari livelli, hanno perso certamente l'occasione per dare esempi positivi, alimentando tensioni che nulla hanno a che vedere con le emozioni e la passione sportiva che il calcio sa suscitare. Su queste problematiche, la Figc è impegnata a rafforzare il proprio intervento».
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