Valmontone, l'arbitro si presenta con il cane: «Ha preteso lo spogliatoio più grande»

Valmontone, l'arbitro si presenta con il cane: «Ha preteso lo spogliatoio più grande»
di Tiziano Pompili
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Venerdì 7 Aprile 2017, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 12:58
L'arbitro arriva con il cane e pretende lo spogliatoio più grande del “Comunale”. Domenica scorsa, a Valmontone, l’arbitro designato per la sfida Giovanissimi regionali tra i padroni di casa del Città di Valmontone e il Castelverde si è presentato con un cane di grossa taglia al guinzaglio (come si vede nella foto esclusiva per il Messaggero). Una situazione particolare che poteva essere gestita con un po’ di buon senso da parte del direttore di gara, cosa che pare sia mancata da quanto racconta il presidente del Real Valmontone Massimiliano Bellotti.
 
«Sono arrivato al campo poco dopo le 9,30 visto che alle 11 avrebbe giocato la nostra Prima categoria e assieme a me è arrivato anche il presidente del Città di Valmontone Mauro Benini. Quindi al momento dell’arrivo dell’arbitro presso il nostro centro sportivo erano presenti solo i dirigenti della squadra Giovanissimi, ma il direttore di gara non ha voluto parlare con noi tra il primo e secondo tempo della partita, tenendo un atteggiamento irrispettoso. Appena arrivato al campo l’arbitro ha chiesto ai dirigenti di avere uno spogliatoio grande dove potersi spogliare e lasciare il suo cane durante la gara, minacciando di rinviare la gara in caso contrario. I dirigenti gli hanno spiegato che quello spogliatoio sarebbe servito alla Prima categoria del Real Valmontone per la gara delle 11, ma lui non ha voluto sentire ragioni.

Gli è stato proposto di lasciare il cane in uno spazio all’aperto dietro la porta del campo sportivo o anche in uno dei due magazzini che abbiamo nella struttura, ma non c’è stato nulla da fare. Quindi abbiamo dovuto far cambiare i ragazzi della prima squadra nello spogliatoio dei Giovanissimi e successivamente abbiamo dovuto chiamare una ditta per igienizzare al lunedì mattina lo spogliatoio considerando che vi sarebbero entrati dei bambini al pomeriggio» rimarca Bellotti che poi aggiunge una doverosa considerazione.
 
«Non vorrei che passasse il messaggio che il nostro club ha problemi con gli animali, ma la vicenda poteva essere gestita meglio dall’arbitro che solo alla fine della partita, dopo che personalmente l’ho inseguito fino alla macchina, mi ha fatto capire di aver portato il cane perché aveva avuto un problema e non avrebbe saputo a chi lasciarlo. Ma non sarebbe stato più semplice avvisare l’Aia di mandare un sostituto? In ogni caso si è trattato di un episodio che non mi era mai capitato in trent’anni di sport». Una vicenda che ha avuto anche un’ulteriore coda. «Ho scritto una lettera al comitato regionale e all’Aia Lazio per metterli a conoscenza della vicenda, facendo anche richiesta di risarcimento danni per aver dovuto igienizzare lo spogliatoio. Ma soprattutto ci è rimasta l’amarezza per un atteggiamento davvero impertinente da parte del direttore di gara».
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