Luis Enrique: «Non è una sfida tra me e Pep. Vogliamo vincere». Guardiola: «Con il Barca dobbiamo fare punti»

Luis Enrique: «Non è una sfida tra me e Pep. Vogliamo vincere». Guardiola: «Con il Barca dobbiamo fare punti»
di Redazione Sport
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Martedì 18 Ottobre 2016, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 20:45

«Fin dall'inizio si è vista la mano di Pep Guardiola sul modo di giocare del Manchester City e sono certo che il loro gioco migliorerà ancora». L'allenatore del Barcellona, Luis Enrique, elogia il lavoro di Pep Guardiola, suo predecessore sulla panchina blaugrana ed ex compagno di squadra sempre in Catalogna. Domani i due si affronteranno in Barcellona-Manchester City, match valido per la terza giornata del gruppo C di Champions League. «Per me sarà un privilegio ritrovarlo -sottolinea Luis Enrique-, le nostre idee di calcio sono simili, cerchiamo sempre l'iniziativa e quando non abbiamo il pallone facciamo tanto pressing». Il tecnico asturiano parla poi della sfida del Nou Camp: «Non è una sfida tra allenatori, saranno decisivi come sempre i giocatori. Conosciamo il valore del City e sappiamo che sarà dura per noi ma ovviamente proveremo a vincere». In attacco sicura la presenza della MSN: Messi, Suarez, Neymar: «Con il recupero di Leo davanti siamo al completo, è sempre una bella notizia riabbracciare Leo, è fondamentale nei nostri schemi offensivi, è unico nel saltare l'uomo e creare superiorità numerica».

«Abbiamo necessità di punti. Quando se ne perdono due contro la terza del gruppo, bisogna recuperarli». Pep Guardiola non gira intorno alla questione e spiega subito qual è l'obiettivo di domani con il suo Manchester City in casa del Barcellona per il terzo turno di Champions League, una partita che, spiega nella conferenza stampa della vigilia, «ci permetterà di conoscere il nostro livello contro una delle squadre più forti del mondo». Il suo proponimento per la sfida è «essere aggressivi senza il pallone e tenerlo il più possibile, dato che il Barca ha grandissimi giocatori». «Sono felice di essere qui - prosegue - ma ci è capitato davvero un avversario complicato nel mio primo anno al City». Guardiola, messo alle strette sull'argomento, nega di aver cercato di portare via qualcuna delle stelle del Barcellona: «Non ho chiamato nessuno - dice -, nè Messi, nè Neymar nè Suarez, e neppure Busquets o Iniesta. Quel che più desidero per Leo è che finisca la sua carriera qui a Barcellona. Se poi volesse provare un'altra esperienza, lo decida lui. la lista dei pretendenti è lunga».

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