Berlusconi: «Ho preso il Milan per amore e lo cedo per amore»

Berlusconi: «Ho preso il Milan per amore e lo cedo per amore»
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Giovedì 11 Agosto 2016, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 20:21
«Amore». Il sentimento senza tempo che Silvio Berlusconi prova per il Milan. Il suo Milan. «Suo» è stato per trenta lunghi anni, un periodo ricco di tante gioie e qualche dolore, di molte spese e qualche affare, ma lo sarà ancora per poco. Tutto è apparecchiato infatti per il passaggio di consegne al gruppo del Sino-Europe Sports. Il preliminare di vendita è stato firmato settimana scorsa per 740 milioni di euro, il closing avverrà entro la fine dell'anno.

Berlusconi resterà presidente onorario e «il più fervido degli appassionati». Ha aspettato sei giorni prima di spiegare al mondo la propria scelta. Doveva farci la bocca, rendersi conto che niente sarà più come prima. Nella residenza estiva di Villa Certosa dove, circondato dagli affetti, sta ultimando la riabilitazione dopo l'intervento al cuore, ha riflettuto; ha scavato nel profondo per affidare ad una lettera, dedicata a «tutti i tifosi del Milan», le sensazioni e le emozioni che sono affiorate. «Trent'anni fa ho acquistato il Milan per amore», l'incipit dell'accorato intervento affidata ai social network. «Lo cedo per un atto d'amore ancora più grande: affido la squadra ad un gruppo che ha le risorse necessarie e la volontà di investirle per riportare il Milan a competere con i maggiori club internazionali».

Una decisione che ha portato sentimenti contrastanti: «Sono naturalmente commosso e addolorato, ma sono anche sereno nella convinzione di aver agito ancora una volta per il bene del Milan». Con orgoglio rivendica il merito di aver trasformato il Milan nel «club più titolato al mondo», sottolinea il «privilegio di aver guidato la società che ha sempre amato» e ringrazia «tutti i dirigenti, allenatori e giocatori che si sono succeduti»: «Faranno parte della leggenda del calcio».

E rende omaggio ai tifosi del Milan: «La loro passione è stata determinante per rendere questa squadra speciale, diversa da tutte le altre, più forte di tutte le altre, più forte dell'invidia, più forte dell'ingiustizia, più forte della sfortuna.
Con loro sarò sugli spalti ad esultare e soffrire». Con un auspicio: «Presto festeggeremo insieme i nuovi grandi successi con i quali il Milan saprà onorare la sua grande tradizione». Chi erediterà il club, i cinesi della Sino-Europe Sports, intanto ha fatto il primo passo formale da futuri proprietari: un comunicato, scritto rigorosamente in cinese, per annunciare Marco Fassone come prossimo amministratore delegato e direttore generale del Milan, ma solo a closing avvenuto. Fassone, ex dirigente di Juventus, Napoli e Inter, in questi mesi svolgerà la funzione di consigliere della cordata cinese per prendere confidenza nel calcio italiano. Un'era si chiude, un'altra si apre. Ma il Milan resta.
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